Impianti da sci, il «no» del Parco

Contestato il progetto Castel di Sangro-Aremogna. Rossi: improduttivo e mette a rischio l’ambiente

CASTEL DI SANGRO. Il progetto di collegamento scioviario tra Castel di Sangro e l’Aremogna, recentemente approvato per la fase preliminare dall’amministrazione sangrina, continua a fare discutere. Dopo gli ambientalisti e l’Associazione culturale “Roccarasoè”, anche il Parco d’Abruzzo si esprime in merito all’iniziativa considerata come un’ulteriore minaccia per la salvaguardia dell’orso bruno marsicano. Snocciolando un’ampia serie di riflessioni sulla sua reale concretizzazione, il commissario dell’Ente, Giuseppe Rossi, manifesta forte preoccupazioni sull’iniziativa che rischia di restringere e limitare l’area di frequentazione del plantigrado. «Già in passato» ha spiegato Rossi «per progetti come quello che interessava Monte Greco, abbiamo fatto un’opposizione decisa nonostante in entrambi i casi si tratti della fascia di protezione esterna a quella del Parco. Ritengo che investire risorse così ingenti per questo tipo di interventi non sia affatto produttivo e la realizzazione del progetto sarebbe infruttuosa sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico dal momento che interessa un bacino come quello sciistico già pienamente sfruttato. Sarebbe più opportuno» ha aggiunto Rossi «pensare a investimenti che incentivino il turismo di qualità; le ricerche e i dati elaborati dimostrano come il turismo dei parchi sia uno dei pochi segmenti del settore ancora in grado di reggere alla crisi. Va aggiunto» ha concluso il commissario «che la Regione è una delle prime istituzioni che non dovrebbe accettare il progetto essendo uno degli enti principali che fanno parte del Patom, il progetto a tutela dell’orso bruno marsicano».

Claudia Sette

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