Incontro con le donne sul centro antiviolenza

L’avvocato Giannangeli: ci è parsa colpita dalla storia dei fondi stanziati ma poi dirottati altrove

L’AQUILA. La disgregazione del tessuto sociale, le difficoltà economiche ma anche la controversia legata alla realizzazione del centro antiviolenza. Sono queste le istanze condivise dall’associazione Donne Terremutate con la presidente della Camera Laura Boldrini. All’ingresso dell’auditorium al parco del castello, prima di incontrare i rappresentanti delle associazioni di categoria, la Boldrini si è intrattenuta per qualche minuto con una delegazione tutta femminile. Lì anche Emanuela Di Giovambattista, da appena qualche giorno assessore comunale alle Politiche sociali. «La presidente Boldrini», ha spiegato l’avvocato Simona Giannangeli, «si è interessata alle condizioni socioeconomiche di questa città viste, in particolare, dagli occhi delle donne». Un confronto aperto sulle pari opportunità e sull’inserimento lavorativo in un momento di particolare crisi accentuata dal terremoto. Questo, senza dimenticare le prospettive culturali su scala locale e nazionale. La Giannangeli era affiancata dalle altre componenti del comitato di presidenza dell’associazione Donne Terremutate, Valentina Valleriani e Loretta Del Papa. Si è parlato, dunque, dei fondi Carfagna stanziati nel 2009 per realizzare nel cratere un centro antiviolenza. Tuttavia, come ricordano dall’associazione, una parte dei fondi è stata assegnata, con una successiva ordinanza del governo Berlusconi alla consigliera regionale di parità per realizzare, in collaborazione con la diocesi, un centro poliedrico per le donne, anche fuori cratere. Un provvedimento sul quale si è pronunciata la Corte dei Conti. Un mese fa, la senatrice del Partito democratico, Stefania Pezzopane, aveva annunciato l’imminente disponibilità del primo milione e mezzo per la realizzazione del centro antiviolenza. «Abbiamo subito pensato a una svolta», ha aggiunto l’avvocato Giannangeli. «Ma da allora non abbiamo saputo più nulla. Abbiamo raccontato questa storia alla presidente Boldrini, sottolineando le difficoltà legate a all’assegnazione dei fondi alla consigliera della Regione Abruzzo. La presidente ci è apparsa molto colpita da questa storia».

Fabio Iuliano

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