Intossicati tra Cansano e Campo di Giove, i casi salgono a dieci: si allarga l’inchiesta della Procura

12 Novembre 2025

La struttura al centro delle indagini del servizio igiene e alimenti. Un'intera famiglia in pronto soccorso: «Non vogliamo screditare nessuno, ma non può ripetersi»

SULMONA. Si allarga l’indagine interna avviata dalla Asl 1 riguardo un sospetto episodio di intossicazione alimentare che potrebbe essere collegato a una struttura situata tra Cansano e Campo di Giove. I casi accertati dal servizio igiene e alimenti dell’azienda sanitaria sono saliti a dieci, dopo che dal pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona emergono tre nuovi referti che si aggiungono ai sette iniziali. Le ultime segnalazioni riguardano una famiglia di tre persone che lo scorso 8 novembre aveva pranzato nella stessa struttura. Poche ore dopo il rientro a casa, tutti e tre hanno accusato vomito e diarrea, sintomi compatibili con un’intossicazione alimentare, e si sono rivolti ai medici dell’ospedale dell’Annunziata.

«Appena siamo rientrati a casa, abbiamo avuto problemi di salute», racconta la famiglia. «Non vogliamo screditare nessuno, ma il ricovero è stato necessario. È importante capire cosa sia accaduto per evitare che si ripeta». Alla luce dei nuovi casi, la Asl ha disposto ulteriori verifiche. Gli ispettori del servizio igiene stanno effettuando controlli nella struttura per accertare se all’origine dei malori vi siano irregolarità nella conservazione o nella preparazione dei prodotti alimentari. L’obiettivo dell’indagine è ricostruire la catena degli alimenti consumati e verificare se i dieci pazienti coinvolti abbiano condiviso altri momenti conviviali oltre al pranzo segnalato.

Sulla vicenda si è acceso un faro anche da parte della Procura della Repubblica di Sulmona, che ha aperto un fascicolo dopo l'intervento, dei carabinieri della Compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore Toni Di Giosia. I militari, allertati da alcuni componenti della comitiva, stanno svolgendo accertamenti per verificare eventuali responsabilità nella somministrazione o nella conservazione degli alimenti. È il quarto caso di intossicazione alimentare che si registra nell’arco degli ultimi tre mesi in Valle Peligna. Il primo risale al giorno di ferragosto quando in otto erano finiti in ospedale dopo il pranzo in un casolare di campagna di Pettorano sul Gizio.

Poi la pizza indigesta e la “vacanza incubo” di un gruppo di australiani, anch’essi costretti a ricorrere alle cure ospedaliere dopo la cena in una pizzeria di Sulmona. Il terzo caso risale al 5 settembre scorso quando, in un chiosco del capoluogo peligno, sei giovanissimi si erano recati nel presidio ospedaliero peligno dopo il brindisi di mezzanotte per un compleanno. Si arriva quindi all'ultimo fine settimana quando, sabato e domenica, in dieci si sono sentiti male dopo il pranzo nella struttura a confine tra i due Comuni peligni.

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