L’Aquila, festa della Polizia. In città reati diminuiti del 40%

10 Maggio 2014

I reati nella provincia dell'Aquila sono diminuiti rispetto allo scorso anno e del 30%. I dati sono stati resi noti in occasione dell'anniversario della fondazione della polizia

I reati nella provincia dell'Aquila sono diminuiti del 40% rispetto allo scorso anno e del 30% nella città dell'Aquila, passando dai 936 reati del 2013 (maggio 2012 - aprile 2013) ai 639 di quest'anno (maggio 2013 - aprile 2014). Sono i dati diffusi dalla questura in occasione della festa della Polizia celebrata oggi nel capoluogo. Prima del terremoto i reati erano il triplo di oggi, ben 1.819 all'Aquila e 3.113 nell'intera provincia. Sul fronte del contrasto gli arresti sono passati da 166 a 250 con un incremento percentuale del 30%. Quindi meno reati e più indagini che si sono concluse positivamente, assicurando gli autori alla giustizia. Il questore ha voluto complimentarsi per l'attività di polizia giudiziaria e con il lavoro degli investigatori aquilani e della magistratura inquirente. Anche i furti, reato su cui c'è un grosso allarme sociale dopo il sisma, nel loro insieme diminuiscono, passando nella città dell'Aquila da 652 a 476, con un decremento percentuale del 36%. Anche i furti in appartamento sono diminuiti nel corso dell'anno, passando da 274 a 219, con un decremento percentuale del 30%. L'obiettivo del questore, Vittorio Rizzi, è «riportare la città agli standard di sicurezza ante terremoto, con la consapevolezza che in ogni caso il passare del tempo comporta inevitabilmente trasformazioni non solo del territorio, ma anche evoluzione dei fenomeni sociali e culturali». «Non ci accontentiamo di una città abbastanza sicura - ha precisato il questore - ma è necessario creare le condizioni di una città sempre più sicura, perchè solo dove c'è sicurezza ci sono relazioni sociali sane e ci sono le condizioni per lo sviluppo economico di un territorio». La Polizia aquilana festeggia il 162 anniversario della propria fondazione con il tema dell'impegno dell'istituzione e dei singoli poliziotti nella ricostruzione sociale. «Cittadini poliziotti e non solo poliziotti tra i cittadini - li ha definiti il questore Rizzi, mettendo in evidenza l'attaccamento alla propria città degli agenti aquilani e il loro impegno, non solo come istituzione ma anche come cittadini».

«I risultati ottenuti Stato non sono frutto del caso ma di precise scelte gestionali e organizzative», ha precisato Rizzi, illustrando l'incremento delle pattuglie sul territorio e la riorganizzazione dell'attività di prevenzione. Quest'ultima è stata sempre più modellata sulla nuova conformazione dell'assetto urbano che, con i suoi 19 nuclei di alloggi antisismici del progetto C.a.s.e. e i villaggi Map (moduli abitativi provvisori), costituiscono una diversa realtà metropolitana. Non più generica attività di prevenzione ma interventi mirati e controlli dove sono stati georeferenziati nel passato i reati. Un lavoro che vuole andare oltre lo stesso concetto di polizia di prevenzione anticipando quello che nel futuro si immagina come «polizia di predizione». Intensificata anche l'attività della Polizia Stradale che, pur dovendo fare i conti con una sofferenza degli organici, ha espresso nel corso dell'anno 10.101 pattuglie a fronte delle 8.890 dello scorso anno. Ma il dato più significativo è rappresentato dalla diminuzione dell'incidentalità, gli incidenti sono passati da 945 ad 810 e le stesse contestazione delle violazioni al codice della strada sono diminuite, passando da 17.741 a 13.867. Più pattuglie, meno incidenti e meno contravvenzioni rappresentano un importante traguardo in tema di sicurezza stradale e un segno concreto di una maggiore educazione al rispetto delle regole nella circolazione. Il questore ha voluto sottolineare «l'importanza dei controlli amministrativi svolti nel corso dell'anno» evidenziando anche «i positivi risultati dell'ufficio Stranieri della questura». Un particolare cenno all'attività di ordine pubblico che nella provincia aquilana «non ha mai assunto livelli di criticità preoccupante».

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