IL RICORDO<BR>

L'avvocato Nicoli: un premio alla memoria del professor Esposito

 Dall'avvocato Giampiero Nicoli (nella foto) riceviamo e pubblichiamo un ricordo del professor Vittoriano Esposito, il critico letterario ed ex insegnante del Liceo Classico scomparso di recente a 82 anni.  Caro Vittoriano, la tua bara, ancora aperta, era inconsueta; sembrava animata da un'intima vita interiore. Le tue figlie, Fiorella e Katia, e la tua consorte, Onorina (per gli amici Ninetta, devota e amorevole compagna della tua esistenza) avevano posto in una tua mano un'agendina argentata, di fogli bianchi, perché potessi continuare a vergarvi il tuo pensiero; accanto, la custodia con i tuoi occhiali e nel taschino la preziosa penna stilo con la quale avevi scritto infinità di pagine. E i tuoi due nipoti più piccoli (ne avevi tre: Emanuela, Lorenzo, Alessandro) vi avevano poggiato, su due grandi fogli, il secondo una letterina e il terzo il disegno rosso di un cuore con il sentimento espresso nel linguaggio sms trendy: "Tvb". I fogli, perché potessi averli alla portata degli occhi, erano adagiati accanto al tuo viso, sereno quasi percorso da un lieve sorriso, come se avessi osservato tutto e te ne fossi compiaciuto. Come se avessi, fuori dallo spazio e dal tempo, sentito echeggiare il verso foscoliano de' I Sepolcri «sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna», arcinoto alla tua mente di letterato.  La tua mente! Guardavo commosso le tue spoglie corporee, ma avvertivo la presenza di quell'entità immateriale e sublime, la res cogitans, che nei pensatori, umanistici o scientifici che siano, sovrasta di gran lunga la materia del corpo, la res extensa, ma che, ahimè, con la sua scomparsa resta fantasma, pur impresso nei nostri pensieri.  Restano però le tue opere letterarie e di critica. Molteplici, e che toccano vasti ambiti storico-geografici della produzione di letteratura e poesia; e molti scrittori e poeti. È vero che alla produzione regionale avevi rivolto gran parte dei tuoi studi e, per consonanza di conterraneo, avevi privilegiato Ignazio Silone, dedicandogli monografie di valore. Tuttavia so che era sempre nel tuo orizzonte di scrivere una storia organica della letteratura italiana e continuavi a interessarti di quella straniera. Restano le tue conferenze, spesso memorabili; la tua disponibilità ad intervenire dovunque ci fosse un tema letterario o poetico da trattare; la tua attenzione amorevole ai giovani poeti e scrittori.  Resta l'indelebile ed ammirato ricordo dei tuoi ascoltatori della città, della Marsica dell'Abruzzo e dei tuoi allievi del liceo classico e dell'Università.  Mi sono sempre chiesto come mai un intellettuale del tuo livello di competenza, di prestigio e di opere, avesse scelto di restare confinato in una dimensione geografica ristretta, soprattutto in un'epoca in cui, per i più l'"essere" è solo nell'"apparire". Ma, per caso, riguardando tue opere in questa triste contingenza del distacco, ho trovato la risposta nella "Avvertenza" al tuo scritto "Penultime note di letteratura abruzzese (1996-2004)", che mi avevi donato il 21 novembre 2005; e che voglio estrapolare per quei lettori che si siano posti il mio stesso interrogativo «Credevo francamente che, con l'avanzare degli anni, avrei chiuso i miei conti con la letteratura regionale, per dedicarmi totalmente agli studi di letteratura italiana e straniera ma ormai il mio destino è segnato: farò fino in fondo il mio dovere di osservatore attento e di sereno interprete delle vicende artistico-culturali della nostra regione ho sempre inteso, nel mio piccolo, l'esercizio della cultura come impegno morale e addirittura come servizio sociale credo si possa amarla e praticarla dignitosamente anche restando nel "cantuccio" del luogo natio, se è vero che i problemi del bene e del male, come quello del bello, non hanno confini né di spazio né di tempo». Avrai di certo autorevoli commemorazioni, ma penso che per questa tua dedizione alla Regione ti debba essere intitolato un importante premio letterario. Addio caro amico Vittoriano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA