La guerra infinita di Marsia la piccola Cortina d’Abruzzo

Ora il Comune cerca di dare vita a un nuovo consorzio

TAGLIACOZZO. Un’occasione perduta. Nata alla fine degli anni Sessanta, Marsia di Tagliacozzo avrebbe potuto diventare una stazione sciistica in grado di competere con le più rinomate località montane dell’Abruzzo. Da Ovindoli a Roccaraso.
 Col vantaggio di essere vicina a Roma e di potere essere raggiunta in brevissimo tempo.
 Volendo si può prendere il treno e scendere alla stazione di Tagliacozzo, che da Marsia dista una decina di minuti.
 Purtroppo da potenziale risorsa dell’economia di Tagliacozzo, Marsia si è ridotta a una landa desolata.
 Piste da sci inutilizzate, villette iniziate e mai ultimate, mastodontici residence abbandonati al degrado, assenza totale di infrastrutture.
 A fare da contrasto un paesaggio mozzafiato, sul cui sfondo si staglia maestoso il Velino, e una vegetazione rigogliosa.

L’EDEN CONTESO
 Un eden per escursionisti e amanti della natura. Alla base del mancato decollo di Marsia c’è innanzitutto la non lungimiranza delle amministrazioni che negli anni si sono succedute a Tagliacozzo.
 Incapaci di saper cogliere le opportunità di sviluppo della località sciistica.
 Bastava garantire a Marsia i servizi indispensabili e preservarla da eventuali specupazioni edilizie.
 Invece la si è abbandonata al proprio destino.
 Così la massiccia presenza di turisti, soprattutto romani, che negli anni Settanta affollavano, sia d’inverno che d’estate, la località, è via via scemata.
 Un declino lento ma inesorabile, cui purtroppo hanno concorso i forti contrasti all’interno del Consorzio Marsia, da cui è scaturita una serie di procedimenti giudiziari, alcuni dei quali ancora non definiti, e il lungo contenzioso tra Tagliacozzo e la frazione di Roccacerro, la cui amministrazione separata rivendica la proprietà dei terreni su cui è sorta la lottizzazione di Marsia, avendoli ricevuti in beneficio nel 1500 dai Colonna.
Fino al 1800 Roccacerro fu Comune a sé. Poi divenne frazione di Tagliacozzo.
 Il contratto di vendita dei terreni alla società Marsia, nel 1961, porta la firma dell’amministrazione separata.
 Oggi ci sono le condizioni perché Marsia possa risorgere.
 L’attuale amministrazione di Tagliacozzo e quella separata di Roccacerro, grazie alla mediazione dell’assessore Pietro Mercuri, originario della frazione, hanno deciso di dissotterrare l’ascia di guerra e lavorare insieme per il rilancio di Marsia.
 Segno tangibile di questo ritrovato spirito di collaborazione tra i due enti, la scelta di un unico segretario, nella persona di Giampiero Attili.

LA SOLUZIONE SPERATA
 L’obiettivo è quello di dar vita a un nuovo consorzio, di dotare Marsia di strade, piazze, rete idrica e fognaria, e di adeguati impianti sciistici.
 Attualmente funziona solo una funivia. Ciò nel quadro di un riassetto urbanistico che preveda la riqualificazione degli attuali insediamenti e lo stop a nuove costruzioni. La spesa prevista per tale operazione supera i 3 milioni di euro.
 Per reperire una tale somma il Comune di Tagliacozzo conta di coinvolgere gli imprenditori privati. Un contributo finanziario era stato assicurato a Tagliacozzo anche dall’ex giunta Del Turco.
 Analoga disponibilità gli amministratori ora sperano da parte della giunta Chiodi.
 Tagliacozzo comunque sembra determinta ad andare avanti. «Marsia», spiega il sindaco Dino Rossi, «per la nostra città, che vive di turismo, rappresenta una grande risorsa. Non sfruttarla sarebbe da irresponsabili».
 «L’intera Marsica», gli fa eco l’assessore Mercuri, «sta attraversando un momento particolarmente difficile. Le industrie, compresa la Micron, sono in crisi; l’agricoltura, un tempo principale fonte di reddito, segna il passo. Da qui», conclude Mercuri, «la necessità di puntare sul turismo».