La storia di Giulia Spera: «La disabilità non esiste, si può imparare dai sorrisi»

L’atleta aquilana 25enne e la sua passione per lo sci nordico: «Porto in pista l’orgoglio abruzzese, un’esperienza bellissima per la regione»
L’AQUILA. Giulia Spera è aquilana, è un’atleta Special Olympics del Team L’Aquila e Abruzzo. Ha 25 anni e le sue passioni sono lo sci nordico, che pratica ormai da qualche anno con buoni risultati e diverse gare all’attivo, e anche il basket. La notizia dell’arrivo dei Giochi invernali nazionali di Special Olympics ad Ovindoli il prossimo marzo del 2026 riempie di orgoglio e felicità lei e tutti i ragazzi del nutrito gruppo abruzzese. La vasta rappresentanza di atleti abruzzesi del Team ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’evento in Regione, all’Emiciclo.
«Sono felicissima di essere qui», racconta Giulia, «è una grande emozione per me ma penso per tutti i miei compagni di avventura. Porterò alto l’orgoglio della mia squadra ai prossimi Giochi invernali. Questa per noi sarà un’esperienza veramente unica perché non è mai successo che i Giochi invernali nazionali si facessero nel nostro territorio, a Ovindoli in particolare, finora sono stati organizzati sempre nel nord Italia. Sapere che si faranno qui invece ci fa essere davvero molto felici e personalmente», continua Giulia, «sono grata di poter contribuire a questo evento portando il mio orgoglio aquilano e abruzzese in pista».
Giulia dosa bene le parole, soprattutto quando si parla degli atleti speciali: «La disabilità per me è inesistente», spiega, «io ad esempio mi sento molto più diversamente abile che disabile. Credo fortemente che la disabilità sia più nelle persone neuro tipiche che non riescono ad approcciare con le neuro diversità e che forse non riescono a capire che non c’è nulla di sbagliato negli altri, anzi c’è una grande ricchezza. Con gli Special Olympics ho imparato tanto, è davvero un’esperienza bellissima, straordinaria. Per esempio il mio amico Christian (si riferisce al compagno di squadra Christian Dervishi che ha rappresentato l’Italia con l’altra abruzzese Agnese Rocchi ai Giochi invernali nazionali di Torino, ndc) mi ha insegnato che non ci sono nemici ma solo amici, e io sono davvero grata a lui per questo prezioso insegnamento di vita».
E in effetti da questi atleti speciali c’è tanto da imparare, c’è da imparare dai loro sorrisi sempre e per tutti, dalla loro grande e travolgente energia ma anche e soprattutto dal loro grande talento che quotidianamente mostrano nello sport, nella scuola, nella vita, nelle relazioni con gli altri. Ovviamente, adesso, c’è da prepararsi per bene con gli allenamenti e tutti i ragazzi del team Abruzzo scaldano i motori. I Giochi invernali saranno una grande occasione innanzitutto per stare insieme, avranno pure l’opportunità di confrontarsi in pista con tantissimi altri atleti speciali che arriveranno da ogni parte d’Italia con i loro accompagnatori. Ma lo sport davvero è solo un elemento, perché dietro c’è molto ma molto di più.
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