Migranti all’Aquila, in 40 lasciano la città

Sarà una struttura di accoglienza fuori regione a ospitare da stamani alcuni dei richiedenti asilo giunti negli ultimi giorni all’Aquila
L’AQUILA. Stamattina 40 migranti richiedenti asilo, presenti da alcuni giorni all’Aquila, verranno trasferiti in una struttura di accoglienza fuori regione. Lo hanno saputo direttamente dalla Prefettura, e lo hanno raccontato agli operatori della Mensa Celestiniana, alcuni dei quali parlano urdu. La destinazione non è stata indicata: per ora sanno solo che dovranno presentarsi e partire. Inizialmente i convocati erano 25, ma nelle ultime ore sono state individuate anche altre persone che hanno raggiunto il capoluogo. Il trasferimento segue quello di 44 persone già partite nelle scorse settimane in autobus, dalla questura, verso la Calabria. È il meccanismo della redistribuzione nei Cas disponibili: si libera spazio, ma nel frattempo continuano ad arrivare persone, anche nelle ultime 24-36 ore.
Tra piazza d’Armi e la zona della questura continuano a stazionare tra 25 e 40 persone senza un luogo dove dormire. Arrivano alla fermata del bus, a volte indirizzati da altri migranti che li hanno preceduti, e poi si spostano verso piazza d’Armi, dove chiedono di poter mangiare o trovare una coperta. «Ieri sera si sono presentati in 41», racconta Paolo Giorgi, responsabile della Fraterna Tau. «Distribuiamo coperte e giacconi, ma non sempre bastano. Abbiamo già accompagnato un giovane in pronto soccorso per il freddo». Le temperature di questi giorni sono vicine allo zero. La notte, tra sottopassi e parcheggi seminterrati, l’umidità è ancora più dura da sopportare del gelo. Durante la distribuzione serale è accaduta una scena che ha colpito i volontari. Un ragazzo, poco più che ventenne, si è avvicinato chiedendo una coperta.
Non ne erano rimaste. Giorgi ha deciso di controllare ancora una volta nel container dove vengono raccolti gli indumenti. «Poche ore prima era vuoto. Quando l’ho riaperto, sopra tutto il resto, c’era una coperta: grande, calda. Sembrava appena comparsa». Il ragazzo l’ha afferrata stringendosela addosso, occhi spalancati e un sorriso enorme. «Si è allontanato con gli altri, verso chissà dove», aggiunge Giorgi. Alcuni usano cartoni come materassi, altri si rintanano nei sottopassi per ripararsi dal vento. Alla Mensa Celestiniana vengono distribuiti pasti caldi, coperte e giacconi raccolti grazie alle donazioni spontanee dei cittadini. Una coperta, in questi giorni, non è un dettaglio. Può essere ciò che separa la notte da un rischio concreto per la salute.
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