Open day della musica al Conservatorio

Il direttore Piermarini: vogliamo essere punto di incontro in una città dove si soffre la mancanza di luoghi per la socialità

L’AQUILA. A ottobre 2013 Giandomenico Piermarini fu eletto nuovo direttore del Conservatorio di musica «Casella» dopo oltre 15 anni di direzione di Bruno Carioti.

Il primo anno in qualità di direttore per quello che era, ed è ancora, titolare della cattedra di Pratica organistica e canto gregoriano nello stesso Conservatorio, è stato un periodo di riorganizzazione interna. Per la prima volta Piermarini ha deciso di regalare alla città un open day nel giorno della festa della musica, il 21 giugno.

Direttore, questa scelta si lega ad altre da lei compiute nel corso dell’anno. Qual è stata l’idea che l’ha guidata? «Il Conservatorio è prima di tutto un’istituzione fatta da persone e da subito mi sono posto la domanda su come tenere vivo il rapporto tra Conservatorio e città. Per questo ho ideato alcuni appuntamenti rivolti a tutti gli aquilani: il concerto d’inaugurazione dell’anno accademico, in occasione della festività di Santa Cecilia, che diventerà una tradizione; il concerto per l’Epifania rivolto soprattutto ai bambini. E il prossimo è questo open day. Ci dedichiamo a essere un punto d’incontro in una città dove molti soffrono la mancanza di luoghi sociali. Dalle 10 in poi ci saranno lezioni aperte, concerti, utilizzeremo molto l’esterno e per la prima volta la cavea, e alle 21 un concerto in cui jazz e musica classica si incontrano».

Questo luogo che voi aprite è di fatto temporaneo, per il futuro che prospettive ci sono per una nuova sede definitiva?

«Per comprendere quale sarà la struttura definitiva va tenuto conto che c’è un organo, quello che si trovava a San Domenico, che ora giace smontato in un magazzino. Qualsiasi sede definitiva dovrà poter ospitare questo strumento che ha bisogno di un luogo alto nove metri. Abbiamo ottimi rapporti con l’amministrazione comunale ma i progetti dovranno presto sostanziarsi. La nostra preferenza è per una struttura nuova, che potrebbe essere individuata nell’ex struttura dell’Accademia dell’Immagine a Collemaggio. La sede che avevamo prima del sisma, adiacente alla basilica, potrebbe essere presa in considerazione, ma difficilmente potrà essere adeguata a tutte le nostre esigenze. Noi abbiamo un milione di euro donatoci dalla Siae per la ricostruzione, altri fondi ci saranno, ma tutte le soluzioni sono ancora alla fase di studio».

Lei è arrivato in Conservatorio dopo una lunga gestione di Carioti, come è stato accolto?

«Comprensibilmente, dopo 15 anni di un’unica gestione, c’erano sentimenti contrapposti di curiosità e preoccupazione, ma ho evitato qualsiasi scossone. Tra l’altro, pur essendo diversi, io e il precedente direttore abbiamo anche visioni parzialmente coincidenti. Gli studenti hanno molto gradito il mio arrivo perché all’indomani della nomina ho subito incontrato la Consulta degli studenti».

Per il futuro dell’istituzione quali passi sta compiendo?

«Cerco di consolidare i rapporti con le altre istituzioni musicali, di sviluppare di più quello con le scuole medie e superiori, che finora non era stato molto approfondito. Teniamo vive le collaborazioni con gli altri Conservatori, anche quelli delle regioni limitrofe. Ora stiamo collaborando con i Conservatori dell’Emilia Romagna, per una produzione che porterà alla messa in scena a luglio dei Due Orfei, di Gluck e Haydn. Tutto in collaborazione con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e il progetto è coordinato dal Festival internazionale di musica “Pietre che cantano”, diretto dalla docente Luisa Prayer».

Attualmente qual è la situazione del Conservatorio? «Abbiamo circa 900 studenti ed è sicuramente una cifra importante, ma che contiamo di incrementare. Abbiamo riconfermato due corsi importanti, già avviati dalla precedente gestione, musicoterapia e quello di maestro collaboratore della danza. In Conservatorio lavorano circa 130 docenti, 10 amministrativi e 16 collaboratori».

E il «Casella» anche per San Massimo si apre alla città: oggi alle 12 in piazza Duomo il «Musical flash mob» del gruppo di ottoni, e alle 16,30, all’auditorium di Shigeru Ban, l’esibizione, tra gli altri, del talento Angela Carradori, pianista di 8 anni.

Barbara Bologna

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