Punto nascita, allarme delle future madri

Il dubbio: «Come si deve regolare chi partorirà a fine mese quando il reparto sarà in chiusura?»

SULMONA. Meno 23 giorni alla chiusura programmata del punto nascita. Scadrà il 30 aprile la proroga sulla dismissione della Maternità all’ospedale sulmonese. Il reparto avrebbe dovuto chiudere i battenti a ottobre dell’anno scorso, salvo ottenere poi una deroga di sei mesi per meglio valutare la gestione delle emergenze. Ora la proroga sta per arrivare a scadenza e il reparto potrebbe essere chiuso in meno di un mese. Per ora mancano provvedimenti contrari in tal senso e nello stesso tempo anche comunicazioni ufficiali sulla imminente chiusura. Incertezza che sta lasciando il reparto in una sorta di limbo, con medici e personale che non sanno come gestire nemmeno le gestanti e le mamme che dovrebbero partorire fra aprile e maggio. Come nel caso di una giovane sulmonese che finisce i suoi nove mesi di gestazione i primi giorni del prossimo mese e che non sa dove dovrà partorire. «Io vorrei partorire a Sulmona e non trovo nessun motivo per andare fuori», racconta la trentenne, «ma questa situazione di continua incertezza scoraggia me e tante altre mamme, costringendoci a programmare il parto altrove». Incertezza contro cui si è battuto più volte il personale del reparto, che da sempre denuncia come alla base del calo delle nascite ci sia proprio questa insicurezza di fondo, che spinge le future mamme ad andare altrove. Da qui la riflessione del personale del reparto sulla necessità di mantenere in vita la Maternità sulmonese, condannata alla chiusura entro 31 ottobre scorso dal cronoprogramma della Asl sul trasloco dei reparti dall’ala vecchia alla nuova (ultimato nei mesi scorsi). Ora il cambio di manager alla guida della Asl col nuovo direttore generale Rinaldo Tordera che in più di qualche occasione ha confermato la prossima chiusura del reparto sulmonese e soprattutto l’assenza di un’amministrazione comunale lasciano la battaglia in difesa del reparto senza un condottiero. Da qui i tentativi in extremis del comitato Pro punto nascita che nei giorni scorsi ha consegnato a Tordera una diffida contro la chiusura e l’attivazione dei sistemi di sicurezza in caso di parti in urgenza. Il reparto è finito nella scure dei tagli avviata dal governo tra quelli che non raggiungono i 500 parti annui.

Federica Pantano

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