Ricostruzione truffa all'Aquila, a giudizio anche un'ex finalista di Miss Italia

Maria Chiara Farina (ora ingegnere) nei guai dopo una denuncia del Comune Insieme a un imprenditore è coinvolta in uno dei filoni minori della ricostruzione

L’AQUILA. Tra i tanti tecnici e imprenditori finiti, loro malgrado, nelle decine di inchieste sulla ricostruzione spunta anche una miss. Si tratta di Maria Chiara Farina, giovane donna in carriera: ora ingegnere edile, ma nel 2011 fu tra le finaliste nel concorso di Miss Italia.

Maria Chiara Farina, 30 anni, di Avezzano ma residente a Civita d’Antino, è stata rinviata a giudizio insieme a Gianluca Gentili, 50 anni, imprenditore romano, per truffa e falso. Ieri l’udienza preliminare al termine della quale il gup Giuseppe Romano Gargarella ha disposto il processo per il 20 settembre.

Si tratta di una truffa di pochi spiccioli rispetto ai milioni che girano nella ricostruzione ma il gup è stato inflessibile accordando il rinvio a giudizio chiesto dal pm Fabio Picuti.

I due sono imputati, nell’ambito della ricostruzione di un immobile a Pianola. Gentili, nella veste di titolare della ditta “Imprendo Italia” e la Farina in quella di tecnico, avrebbero presentato una documentazione falsa con una presunta simulazione del computo metrico procurando un ingiusto profitto all’imprenditore per una somma inferiore a 3mila euro.

Contestata anche una tentata truffa con il falso in relazione allo stato di avanzamento dei lavori con la predisposizione di dati artefatti. Il tutto, secondo l’accusa, avrebbe indotto in errore gli organi di controllo tentando di procurarsi 6.700 euro a favore della “Imprendo Italia”. Somma che, però, non è mai stata liquidata dal committente. La stessa ditta, pur se persona giuridica, risulta nel capo di imputazione incolpata per un illecito commesso dall’amministratore unico.

Le parti civili sono state identificate nei committenti, Enrico Verini, Roberto Centi, Elio Centi, e nel Comune dell’Aquila. I fatti contestati si sono verificati tra l’estate del 2102 e i primi mesi dell’anno successivo.

Le difese hanno sostenuto con ogni mezzo, anche con una perizia dell’ingegnere Alessio Anzuini, per far scagionare gli accusati al punto che il caso è stato definito dopo ben due udienze. Ma secondo il gup è necessario un processo per capire come stanno le cose. Nel corso del procedimento gli accusati sono stati assistiti dagli avvocati Ubaldo Lopardi, Francesco Valentini, Antonio Valentini, Aldo Areddu.

Le parti lese, invece, sono state rappresentate dagli avvocati Giulio Agnelli e Chiara Camponeschi.

Le indagini sono state svolte dalla Finanza, che fu attivata da una denuncia del Comune dell’Aquila.

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