Serve detersivo al cliente, barista a giudizio all'Aquila

La denuncia presentata da un giovane che aveva chiesto un bicchiere d'acqua

L'AQUILA. Bevve al bar detersivo al posto dell'acqua che aveva chiesto dopo avere sorseggiato un caffè. La procura ha rinviato a processo davanti al giudice unico la barista per lesioni colpose gravi, accusa ancora tutta da dimostrare. La prima udienza a carico della giovane Martina Kubiszvova si terrà il 2 ottobre in tribunale sede nella quale la sospettata potrà far valere le sue ragioni.

Il caso, che per fortuna non ha avuto esiti ben maggiori come talora accade, ebbe notevole risonanza anche perchè vicende simili, che all'apparenza sembrano improbabili, non sono affatto isolate: parecchi mesi fa, in un altro bar aquilano, solo il caso ha evitato che un adolescente bevesse soda caustica.

L'incidente si verificò circa un anno fa un bar che si trova non lontano dalla stazione ferroviaria dove un giovane Mattia Di Giovanni di 23 anni, che lavora in una ditta di San Pio delle Camere entrò chiedendo un caffè e un bicchiere d'acqua. Dopo aver bevuto il caffè il giovane volle bere acqua minerale ma sfortunatamente prese un contenitore, simile al bicchiere di acqua, con dentro il detersivo e bevve. Il ragazzo si accasciò a terra urlando. Ebbe comunque la prontezza di spirito di non inghiottire il pericoloso liquido cosa che avrebbe complicato non poco il suo quadro clinico.

Il destino lo aiutò nel senso che in quel momento si trovavano davanti al bar alcuni agenti della squadra volante della questura i quali erano in zona per servizio. I poliziotti lo aiutarono a espellere dalla bocca il liquido e lo hanno portarono in tutta fretta al pronto soccorso del San Salvatore. Il giovane, che ora si è ristabilito, ha riportato ustioni e irritazioni alle mucose del cavo orale e alla trachea. Fu portato nel reparto di chirurgia dove furono attuate tutte le terapie a cominciare da quelle per lenire il dolore. Il liquido, per fortuna, non è mai arrivato allo stomaco, cosa che avrebbe complicato il caso. Comunque i medici hanno dato al giovane una prognosi di venti giorni.

«Sorseggiato il caffè» raccontò il giovane pochi giorni dopo il fatto, «ho chiesto alla barista, una ragazza bionda che sono in grado di riconoscere un bicchiere di acqua e lei lo ha riempito». Sul bancone, dunque, a suo dire, vi erano soltanto le due tazzine da caffè usate dal giovane ferito e da un amico che era con lui e un unico bicchiere. Il giovane, pertanto, credendo che nel bicchiere ci fosse acqua, come richiesto, bevve il detersivo che era stato imprudentemente versato. Naturalmente non tutto è scontato e nel processo dovrà essere dimostrato che fu davvero la barista a porre lì il bicchiere con il pericoloso liquido. Comunque la parte civile, tramite l'avvocato Ubaldo Lopardi che ha presentato la denuncia penale, si appresta a chiedere un risarcimento dei danni per diverse migliaia di euro. Il rinvio a giudizio a citazione diretta fatto dalla procura segue gli esiti di un incidente probatorio chiesto dalla parte offesa.

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