Il nuovo cd del jazzista pescarese

“Dusting the Time”, Continenza e il suo fusion con personalità

PESCARA. “Dusting the Time”. Questo il titolo del nuovo lavoro del chitarrista e compositore pescarese Gianfranco Continenza, disponibile dallo scorso 4 dicembre, che vanta la partecipazione di...

PESCARA. “Dusting the Time”. Questo il titolo del nuovo lavoro del chitarrista e compositore pescarese Gianfranco Continenza, disponibile dallo scorso 4 dicembre, che vanta la partecipazione di importanti artisti di fama internazionale. Special guests del nuovo album: Bob Mintzer, John Beasley, Mark Egan, Michael Manring, Tetsuo Sakurai, Don Mock. Prestigiosa l’etichetta: la Videoradio di Beppe Aleo.

Continenza ha definito “Dusting the Time” come «un cd che esplora i diversi lati della musica fusion mantenendo una propria personalità». Ma come nasce questo nuovo lavoro? «Dopo il successo del mio primo album “The Past Inside the Present”, con le partecipazioni di Bill Evans e Scott Kinsey, che nel 2008 è stato il primo in classifica come miglior album di chitarra jazz/fusion per la Tower Record Usa e il secondo album più venduto della Esc Records, sono stato motivato a lavorare su nuove composizioni» ha raccontato l’artista. «Non c’è un legame vero e proprio tra i vari brani, ma ognuno di essi rappresenta momenti particolari della mia vita. Per questo porta un titolo che tradotto significa “spolverando il tempo”. È una notevole evoluzione rispetto al primo album, esplora tanti generi musicali, dal jazz al funk, dal latin al reggae, dal progressive rock al classico contemporaneo, sempre mantenendo un proprio stile, una propria personalità. È stato un duro lavoro ma ne sono pienamente soddisfatto». La passioneper la chitarra è nata quando Cotninenza aveva appena 8 anni, grazie a suo padre Nino, chitarrista jazz. Nel 1991 si è trasferito in California per frequentare il Musicians Institute di Hollywood. Ha all’attivo collaborazioni con artisti di fama mondiale. È stato il primo docente di chitarra jazz al Conservatorio di Pescara.

Rosa Anna Buonomo

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