Finti pascoli, due denunce per una truffa all’Europa

Roccamorice, imprenditore agricolo e intermediario pugliese presentano all’Agea falso contratto d’affitto per un terreno del Comune. La forestale ferma il progetto

ROCCAM ORICE. Aveva prodotto un contratto di affitto falso per un terreno di proprietà del Comune di Roccamorice: il suo obiettivo era mettere in atto una truffa ai danni dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) e riuscire a percepire all’incirca tra i 15 e i 20 mila euro, anche se la cifra precisa è ancora oggetto di accertamenti. Il comando stazione del corpo forestale dello Stato di Lettomanoppello è riuscito a scoprire il raggiro e a denunciare per la presunta truffa M.A.B., 57 anni di Serramonacesca, titolare di una azienda agricola ma senza animali, attrezzature e terreni, e L.C.M., 37 anni di Cerignola, responsabile di un Centro assistenza agricola (Caa). Tramite L.C.M., l’agricoltore serrese ha presentato una domanda unica di pagamento all’Agea per lo sfruttamento di circa 50 ettari di terreno come pascolo situati nel territorio di Roccamorice allegando la falsa documentazione del contratto di affitto, essendo il terreno di proprietà comunale, «atto fondamentale per accedere alle provvidenze previste dal regolamento comunitario 73/2009 e la successiva liquidazione del contributo, stimato in parecchie migliaia di euro, da parte dell’Agea». Gli agenti accertatori, dopo i riscontri, sono arrivati a concludere che il terreno dove avrebbe dovuto esercitarsi il pascolo appartiene al Comune di Roccamorice che, però, non aveva sottoscritto alcun contratto di affitto e in realtà l’attività non esisteva affatto. Infatti, il titolare dell’azienda agricola dichiaratosi affittuario non possiede animali. Così, a conclusione dell’indagine, è scattata la segnalazione alla procura di Pescara per i reati di falsità in scrittura privata e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Ora, nel procedimento, il Comune di Roccamorice e l’Agea potrebbero costituirsi come parti lese.

L’erogazione del contributo da parte dell’Agea avviene senza controlli preventivi, ma solo a dichiarazione della parte interessata. L’Agenzia poi procede a effettuate verifiche a campione su una piccola percentuale delle pratiche evase. Pertanto, in caso di truffe, è molto alta la possibilità di poterla scampare. Ma sulla scia di situazioni analoghe e di reiterati tentativi di truffa perpetrati ai danni dell’Agea verificatisi in molte altre regioni italiane principalmente in Puglia, Marche, Emilia Romagna e Lombardia, il corpo forestale si è mosso anche in Val Pescara ricalcando le modalità di indagine già consolidate.

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