inquinamento

Il dossier, nel fiume Pescara anche il piombo e lo zinco

Da un’indagine della Regione emergono 48 scarichi, a Pescara e Spoltore sversati metalli pesanti oltre i limiti di legge

PESCARA. Non solo i liquami. Nel fiume Pescara finiscono anche metalli pesanti pericolosi, come il piombo, lo zinco, il ferro, il manganese, l’ammonio, i nitrati, il rame. La prova è in un dossier della Regione che contiene un’analisi dettagliata degli scarichi che sversano nel fiume. Un lavoro enorme, durato due anni, commissionato a un pool di laureati e laureandi in Chimica. L’indagine, cominciata nel giugno 2013 e terminata nel giugno dell’anno scorso, ha portato alla scoperta di ben 48 scarichi, alcuni dei quali forse abusivi, lungo il percorso fluviale che va dalla foce fino alla zona di Chieti Scalo. Sono stati censiti tutti i siti con l’indicazione per ognuno della longitudine e della latitudine. Questo dossier dovrebbe essere ora nelle mani della procura, che sta conducendo un’indagine sull’inquinamento del Pescara.

Ciò che emerge da questo rapporto è l’immagine di un fiume avvelenato da scarichi di ogni tipo, anche provenienti da industrie. Contribuiscono a peggiorare lo stato di salute delle acque le discariche di rifiuti abbandonate rinvenute lungo l’asta fluviale. Dalle analisi effettuate, l’inquinamento da metalli pesanti non arriverebbe solo dai paesi dell’entroterra, ma anche da Pescara.

Ecco cosa dice, in proposito, il rapporto della Regione. «Lo scarico di Fosso grande», spiega il documento, «presenta superamenti dei valori dello zinco e del piombo, probabilmente legati ad inquinamento dovuto al percolato perso dalla discarica di via Prati. Anche i vicini scarichi presentano superamenti dei livelli dei nitrati, zinco e piombo». Uno di questi scarichi sarebbe nelle vicinanze del depuratore di via Raiale.

Proseguendo lungo il fiume sono emersi scarichi anche all’altezza dell’aeroporto, provenienti probabilmente dalle zone industriale e commerciale della Val Pescara. Secondo il dossier, questi scarichi «sono da considerarsi particolarmente inquinati con notevoli superamenti per il rame e il ferro». In una fogna, sempre secondo il dossier, sarebbe probabile «la presenza di carburanti». Non va meglio nel Comune di Spoltore. «Gli scarichi che attraversano l’area di Santa Teresa», si legge, «presentano superamenti dei valori dell’ammonio, rame, zinco e, in un caso, anche del piombo. Probabilmente, vi è una componente dovuta a contributi di scarichi civili non trattati che determina questo stato diffuso di inquinamento».

Preoccupante anche la situazione nella zona di Chieti Scalo, «dove oltre alla componente di scarichi civili non depurati, è presente una componente derivante da reflui industriali».

A questo punto il dossier ipotizza alcune cause. «La diffusa presenza di piombo negli scarichi analizzati», sottolinea il documento, «potrebbe essere correlata a diversi fattori: vecchie tubature in piombo ancora in opera, residui di oli, carburanti, pneumatici, freni, dilavati dalla pioggia e finiti negli scarichi, reflui di deiezioni umane e animali non trattati».

Le discariche abusive dei rifiuti che si trovano lungo l’asta fluviale contribuiscono ad avvelenare l’acqua. «I numerosi abbandoni incontrollati dei rifiuti che contengono anche materiali pericolosi, quali l’amianto», conclude il dossier, «rendono lo stato della qualità del sistema fluviale del Pescara ancora più degradato».

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