PESCARA

L’area della ex draga si trasforma: bonifica e lavori per la banchina sul fiume / VIDEO

Sgomberati i fabbricati in abbandono che hanno ospitato i senzatetto per decenni. L’imprenditore Faieta prevede un attracco per 90 imbarcazioni, poi il recupero delle costruzioni

PESCARA. Un tempo era una draga. Poi, quando è arrivato lo stop ai macchinari, è diventata un rifugio per i disperati. In quegli edifici abbandonati sul lungofiume hanno trovato alloggio tanti senzatetto e un po’ per volta gli spazi degradati, freddi e spogli sono diventati la loro casa. Le tracce della vita che è passata lì dentro si vedono ancora tutte, tra cumuli di sporcizia: ci sono pezzi di arredo in quantità – come materassi, reti, poltrone, sedie – e poi effetti personali, a partire da abbigliamento e coperte. E ancora rifiuti a volontà.

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Sgomberati i rifugi nell'ex draga, il tugurio "disumano" dove viveva una famiglia
L'opera di bonifica iniziata in città nella struttura sulla golena nord del fiume Pescara

Gli ultimi occupanti abusivi sono stati allontanati nei giorni scorsi e ieri mattina è cominciata la bonifica, primo passo per la rinascita dell’ex draga, sorta su un’area che poi è diventata a rischio idrogeologico. Proprio la porzione di terreno che si affaccia sul Pescara sarà la prima ad essere trasformata, grazie ad un progetto dell’imprenditore Gabriele Faieta che lì realizzerà una banchina per l’attracco delle barche, con tutti i servizi connessi e tutti di un certo livello, una sorta di porticciolo che si svilupperà su 240 metri circa in corrispondenza del ponte Flaiano. Una concessione, la più grande della città, che fa il paio con l’altra, più a monte, sempre di Faieta. Uno spazio destinato agli appassionati di nautica, settore in grande espansione, con una novantina di posti a disposizione.
I lavori, in base alle previsioni, dovrebbero cominciare all’inizio del 2022. Ma il progetto è più ampio e anche ambizioso e pochi mesi fa Enrico Magni, l’amministratore delegato della Dragaggi Pescara, morto nei giorni scorsi a 87 anni, cedendo l’area era apparso entusiasta della riqualificazione che Faieta vuole portare avanti.
Il percorso di recupero dell’ex draga è ancora tutto da costruire per «realizzare qualcosa di bello che resti alla città» ha commentato proprio l’imprenditore assistendo agli interventi di bonifica dell’area. Se fosse possibile dare corpo ai sogni, l’idea sarebbe quella di creare uno spazio per Pescara, magari con ristorante e parco, ma il futuro dell’ex draga è da scrivere. Di certo c’è che si comincerà dalla banchina sul fiume, uno dei posti più suggestivi della città, ora nascosto agli occhi dei pescaresi.
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