La Transiberiana d’Abruzzo riparte per far vivere il Parco

Accordo tra la Fondazione delle Ferrovie italiane e l’Ente di tutela della Majella Il 17 e il 18 maggio tre viaggi inaugurali con il treno completamente ristrutturato
Treni d’epoca per inaugurare la storica linea ferroviaria Sulmona-Castel di Sangro, ovvero il Treno dei Parco. Sabato 17 e domenica 18 maggio, la Fondazione Fs Italiane ha organizzato, con il contributo del Parco nazionale della Majella, un programma di corse con treni storici sulla spettacolare linea ferroviaria Sulmona-Castel di Sangro, tra il verde e i panorami mozzafiato delle montagne abruzzesi. Tutte e tre le corse previste (una di sabato e due di domenica) sono praticamente sold-out: qualche posto è ancora disponibile sul treno di domenica 18 maggio, che parte alle ore 10 dalla stazione di Sulmona.
Questa iniziativa inaugura l’attività della Fondazione Fs su quattro linee storiche che, a livello nazionale, costituiranno un vero e proprio museo dinamico della storia e dell’esercizio ferroviario. Oltre alla Sulmona–Castel di Sangro, la più estesa delle quattro, Fondazione Fs ridarà vita alla Ferrovia del Lago sulle rive del Lago d’Iseo, alla Ferrovia della Val d’Orcia nell’incantevole paesaggio delle “Crete Senesi”, e alla Ferrovia della Valle dei Templi, che va da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i Templi della Magna Grecia. La Sulmona-Castel di Sangro, la Ferrovia del Parco, è lunga 76 chilometri e costituisce un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria ferroviaria italiana. Aperta nel 1892 fino a Cansano e poi per tappe successive fino a Isernia, la linea subì pesanti danni durante il secondo conflitto mondiale, tanto che il suo ripristino si concluse solo nel 1960. Dai 350 metri sul livello del mare di Sulmona, il binario “attacca” i fianchi della montagna e conduce, in soli 25 chilometri di percorso, ai 950 metri di Cansano. Numerose le opere d’arte che la qualificano come una linea ad alto valore tecnico e ferroviario, oltre che paesaggistico. La ferrovia attraversa infatti il Parco Nazionale della Majella e tocca note località di soggiorno come Campo di Giove e Roccaraso. A Rivisondoli-Pescocostanzo si raggiungono i 1.268 metri di altitudice, conferendo all’amena stazioncina, prossima all’altopiano, il primato di secondo punto più elevato della rete Fs dopo la stazione di Brennero. Boschi e panorami stupendi, dalla Majella al Gran Sasso, con una varietà di climi e di vegetazione che sono valsi alla “Ferrovia del Parco” anche l’appellativo di “Transiberiana d’Italia”. Il viaggio sarà reso ancora più suggestivo dalle carrozze interno legno completamente ristrutturate, con un vagone ristorante e un vagone vuoto per le attività didattiche destinate ai bambini.
Il 17 e 18 maggio, in occasione del transito dei treni d’epoca lungo la linea, si terranno anche diverse manifestazioni nelle stazioni attraversate, con la degustazione di prodotti tipici locali. Il tutto grazie al supporto dell’Ente Parco Nazionale della Majella. Ad esempio ogni Comune dove insiste una stazione ferroviaria ha organizzato manifestazioni di accoglienza. Le più importanti si segnalano a Campo di Giove, dove ci sarà una piccola attività di intrattenimento con banda musicale e assaggi di prodotti tipici, a Rivisondoli e, naturalmente, a Roccaraso, dove la pausa del viaggio sarà più lunga (circa 40 minuti) e gli studenti dell’Istituto alberghiero daranno sfoggio della loro bravura con la preparazione di assaggi di piatti tipici. Un viaggio per una volta lento, senza fretta di arrivare, perché lo spettacolo sarà proprio il viaggio stesso e ciò che scorre dal finestrino...
Per assicurare anche in futuro un calendario di treni storici, che potranno essere noleggiati per gite “su misura”, è in corso di definizione un protocollo di intesa tra la Fondazione Fs Italiane e il Parco della Majella. Il treno del Parco infatti potrà essere affittato a tour operator, enti, aziende e istituto scolastici che vorranno organizzare gite didattiche o turistiche. Soddisfatto il presidente del Parco nazionale della Majella Franco Iezzi: «Grazie a questa iniziativa non solo si recupera una tratta ferroviaria di straordinaria bellezza, ma si rende possibile pensare a un nuovo impulso del turismo verde e dell’economia dei Comuni del Parco, e questo per merito dei dirigenti delle Ferrovie e della Fondazione Fs, e segnatamente dell’ingegner Cantamessa, regista e animatore di questa iniziativa». (l.d.f.)
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