Fabio Taborre, 36 anni

PESCARA

Lutto e commozione nel ciclismo, Fabio Taborre muore a 36 anni

L’ex corridore professionista ucciso da malattia. Era cresciuto ai colli e da qualche anno viveva a Cappelle sul Tavo. I funerali nella Basilica della Madonna dei Sette Dolori

PESCARA. Lutto nel ciclismo. Fabio Taborre, ciclista professionista dal 2008 al 2015, è morto a soli 36 anni a causa di una malattia. I suoi amici, quelli che hanno condiviso con lui la passione del ciclismo e vissuto esperienze appassionanti sulle due ruote, lo avevano visto per l’ultima volta, tutti insieme, un paio di settimane fa. Taborre era cresciuto ai colli e da qualche anno viveva a Cappelle sul Tavo.

Ha debuttato nel ciclismo professionistico nel 2008 con la Diquigiovanni e ha corso con l’Acqua e Sapone, Vini Fantini e Neri Sottoli. Di lui si ricordano la vittoria di una tappa del Giro d’Austria, del Gran Premio Città di Camaiore e del Memorial Marco Pantani.

I funerali sono in programma martedì 14 settembre alle 15,30, nella Basilica della Madonna dei Sette Dolori di Pescara.

Tanti i messaggi di affetto nel ricordo di Fabio. Fra questi anche quello del Trofeo Matteotti: "Era l'edizione 2012 e alle spalle del vincitore Pierpaolo De Negri e dello sloveno Marko Kump si classificò al terzo posto proprio il pescarese Fabio Taborre, l'ultimo abruzzese in assoluto ad occupare un posto sul podio nella storia del Trofeo Matteotti". "Dolore e sgomento pervadono questi giorni di preparativi verso la 74/a edizione di domenica prossima e noi del comitato organizzatore dell'UC Fernando Perna - si legge in una nota degli organizzatori - ricorderemo la figura di Fabio che ha lasciato una significativa traccia nella storia di questa corsa molto cara ai corridori abruzzesi e a tutti gli appassionati di ciclismo".

Sul portale Tuttobiciweb si è espresso il direttore tecnico dell'organizzazione Stefano Giuliani: "Aveva passioni, numeri e classe. Faceva il duro, attaccava per non essere attaccato. Ma era un ragazzo molto sensibile che nascondeva la propria sensibilità. Appariva estroso, oltre ad essere stato un bel corridore, che si è tolto belle soddisfazioni, vincendo belle gare. Non ci sono parole".

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