M5S: «La Asl spende 7mila euro al giorno per usare una Pet»

19 Ottobre 2014

L’apparecchio sanitario rileva i tumori, è in affitto da 7 anni I 5 Stelle a D’Alfonso: «Costerebbe molto meno comprarla»

PESCARA. La Pet, un apparecchio sanitario sofisticatissimo che consente di effettuare analisi precoci dei tumori, costa alla Asl 7mila euro al giorno. Una spesa astronomica che va avanti da ben sette anni. A sostenerlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari. «Si tratta di un’apparecchiatura che costerebbe acquistarla circa 2 milioni di euro, cifra notevolmente inferiore a quanto già speso dall’azienda sanitaria», dice. Per questo il consigliere ha deciso di presentare un’interpellanza al presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

«Nel salatissimo canone di affitto del macchinario che si trova in un rimorchio parcheggiato di fronte al Poliambulatorio dell’ospedale», spiega Pettinari, «è compresa la prestazione di un medico nucleare, 650 euro al giorno oltre Iva e di un tecnico di Medicina nucleare, dal costo di 400 euro al giorno più Iva, oltre all’assistenza tecnica per 700 euro più Iva». «Tali figure professionali», prosegue, «sono già presenti all’interno del personale dipendente della Asl stessa. Il servizio potrebbe essere svolto senza far ricorso alla somministrazione da parte della ditta esterna».

Pettinari sostiene, inoltre, che ci sarebbero state in questi anni non poche violazioni alle norme di sicurezza, in quanto, essendo l’apparecchiatura allocata all’interno di un rimorchio posizionato nell’area interna dell’ospedale, i pazienti, dopo aver assunto radiofarmaci si troverebbero a contatto con altri portatori di diverse patologie.

Per tali ragioni, Pettinari ha depositato un’interpellanza al consiglio regionale con la quale chiede al presidente della Regione di «avere copia del contratto stipulato tra la Asl e la ditta esterna»; di sapere «se rispetto alla scelta della locazione dell’apparecchiatura non si ritenga più conveniente l’acquisto della stessa». Poi Pettinari vuole «conoscere quali iniziative abbia assunto o intenda assumere (l’amministrazione regionale, ndr) nei confronti di coloro che, con tale scelta, potrebbero aver causato un danno erariale all’ente, considerando che da circa sette anni la Asl di Pescara paga servizi di locazione e prestazione per la Pet/Ct a una ditta esterna e che con le somme versate sino ad ora avrebbe agevolmente potuto acquistare non solo una, ma diverse apparecchiature». Il consigliere regionale, infine, chiede a D’Alfonso «se le procedure adottate nella preparazione dei pazienti fino alla conduzione degli stessi all’interno del camion risultino corrette e se vi possano essere rischi di contaminazione di altri utenti».

Un pericolo esisterebbe, a detta di Pettinari, perché i pazienti sottoposti a farmaci radioterapici sarebbero radioattivi e dovrebbero, quindi, essere isolati, evitando anche rischi di venire a contatto con portatori di diverse patologie e con donne in stato di gravidanza.

La Pet, tra l’altro, non viene utilizzata solo da pazienti malati di tumore.

Bisogna, infatti, ricordare, che l’esecuzione di un esame Pet, che è molto simile alla risonanza magnetica, viene indicato anche per valutare i benefici di un’eventuale operazione chirurgica a persone affette da malattie coronariche o disfunzioni ventricolari, gli effetti di un infarto e per eseguire una diagnosi precoce dell’Alzheimer. (a.ben.)

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