PESCARA

Prodotti a prezzi stracciati, sono contraffatti e insicuri: sequestri in empori e magazzini

Capi di abbigliamento e materiale elettronico contraffatti e trovati dalla guardia di finanza. Tre cinesi nei guai

PESCARA. La guardia di finanza ha sequestrato centinaia di prodotti contraffatti tra capi di abbigliamento, smartwatch, tablet, cuffie bluetooth, decoder e led natalizi falsi e non sicuri. A finire nei guai sono stati un rivenditore e due grossisti, originari della Cina, attivi sul territorio nazionale, con ampi depositi e magazzini destinati allo stoccaggio o all’esposizione e alla vendita di articoli di vario genere. I tre sono stati denunciati per contraffazione e ricettazione. Si tratta di illeciti, sottolinea la Finanza, che provocano un danno cospicuo all’economia nazionale, con cifre che si aggirano intorno ai 42 miliardi di euro.

I militari nel corso della tripla operazione denominata "Stop Fake" hanno sferrano un triplo colpo contro la filiera del falso di importazione estera e hanno scoperto copie false di noti marchi, loghi imitati ed etichette con omesse avvertenze.

L’indagine è partita in seguito ai controlli economici del Nucleo di polizia economico finanziaria e dai “baschi verdi” del Gruppo di Pescara. Inizialmente è stato scoperto uno degli empori del falso che operava nell’entroterra pescarese dal 2018. A gestirlo era una cinquantenne cinese impegnata nella vendita di vestiti di una nota griffe internazionale.

A insospettire i militari sono stati i prezzi stracciati al banco. Dopo una analisi eseguita con l’ausilio di periti del marchio è stato accertato che i capi esposti non erano autentici. Da un esame approfondito della rendicontazione contabile dell’esercizio commerciale è emerso il collegamento con altri hot-spot della rete nazionale di approvvigionamento di merce falsa e non sicura, presumibilmente di importazione cinese.

In particolare un centro di stoccaggio per grossisti a Civitanova Marche era usato come rimessa di prodotti elettronici privi sia istruzioni in lingua italiana, che delle avvertenze sui limiti della tensione elettrica per il loro corretto utilizzo. Un’altra attività commerciale dell’area del Pescarese, invece, era utilizzata per vendere articoli digitali e luci natalizie senza marchio CE.

Il comandante provinciale di Pescara colonnello Antonio Caputo evidenzia che "la tutela del consumatore contro gli incauti acquisti è fondamentale e che ci sono alcuni indizi tipici di potenziali truffe, campanelli d’allarme a cui prestare molta attenzione: prezzi troppo bassi nei negozi fisici o in rete, dove si possono trovare anche pagine tradotte male in italiano o sedi dell’azienda non identificabili o numeri di telefono inesistenti".