Montesilvano in crescita è più popolosa di Chieti

In un anno 700 residenti in più, se continua così nel 2017 il sorpasso a Teramo Gallerati, sindaco del boom: i nuovi abitanti attirati dai palazzi sbloccati dal Prg

MONTESILVANO. Chieti è già dietro. E tra due anni, al massimo tre, Montesilvano potrebbe superare anche Teramo, diventando la terza città più grande d’Abruzzo, dopo Pescara e L’Aquila. È quanto emerge dall’analisi dei dati Istat e da quelli di uno studio condotto dal ricercatore abruzzese Aldo Ronci che raccontano di una città che resta con il piede sull’acceleratore in termini di crescita demografica: è una tendenza che non si arresta da 50 anni. Solo nel 2014 Montesilvano ha visto i residenti aumentare di ben 748 persone, passando da 52.829 (31 dicembre 2013) a 53.577 abitanti, rispetto a 277 in più di Teramo, ai più 41 di Pescara o alla decrescita censita all’Aquila (meno 737) e Chieti (meno 400). In particolare, lo scorso anno gli uffici dell’Anagrafe di palazzo Baldoni hanno registrato 531 nascite a fronte di 429 morti, con un saldo attivo di 102 persone. Sono stati invece 2.110 i nuovi iscritti provenienti da altri comuni o da altre nazioni, mentre quelli che hanno lasciato la propria residenza montesilvanese sono stati 1.464, portando in questo caso il saldo migratorio a più 646. Analizzando, invece, l’attuale composizione della cittadinanza emerge come dei 53.577 residenti, 27.169 siano femmine, 25.660 maschi e 4.828 cittadini stranieri, di cui 1.344 di nazionalità rumena.

Un dato, quello relativo all’aumento demografico, che non rappresenta affatto una novità per Montesilvano che ha visto addirittura quintuplicare il numero dei suoi abitanti negli ultimi 50 anni, diventando una vera e propria città e superando, in termini di popolazione, anche Chieti, ferma alla fine del 2014 a 53.163 residenti. Basti pensare che i 10.420 residenti registrati nel 1961 sono passati a 18.265 nel 1971, 29.240 nel 1981, 35.153 nel 1991, 40.700 nel 2011 e 50.413 nel 2011.

Ad avere un quadro ben chiaro della crescita demografica esponenziale vissuta da Montesilvano negli ultimi decenni è l’ex sindaco Renzo Gallerati, a capo dell’amministrazione comunale dal 1995 al 2004. «Il primo picco delle crescite c’è stato negli anni ’70», ricorda, «come dimostra anche l’approvazione del primo Piano regolatore generale risalente al 1978, attraverso il quale si è data la possibilità di costruire in deroga ad altezze e distanze. Così sono spuntati i primi “funghi” sulla riviera. Una nuova esplosione c’è stata poi nel 2001, data di approvazione del secondo Piano. In questo arco temporale ci sono stati due condoni edilizi che hanno consentito di sanare tutte le case abusive per consentire l’immigrazione da tutti i paesi dell’interno, che pian piano si sono svuotati. Contestualmente», prosegue, «Montesilvano ha assistito a un altro genere di immigrazione, quella extranazionale. A partire dai primi anni ’90 sono nate in città le prime comunità straniere, come quella dei senegalesi o dei rumeni che oggi sono ormai parte integrante del tessuto sociale cittadino». L’ex sindaco sintetizza poi con una battuta il fenomeno migratorio: «Nella piazza della stazione fino a cinquant’anni fa si parlava solo il dialetto, adesso soprattutto di sera si parlano almeno 5/6 lingue diverse». Tuttavia, secondo Gallerati la città potrebbe aver raggiunto quasi un punto di assestamento considerando che il Prg prevedeva una popolazione di circa 55-60 mila abitanti e che il mondo delle costruzioni è praticamente fermo.

Ad assistere al possibile sorpasso di Teramo, invece, potrebbe essere fra un paio d’anni l’attuale sindaco Francesco Maragno che fornisce la sua personale analisi sul boom demografico: «La qualità della vita della nostra città costiera», commenta, «grazie anche alla sua vicinanza con una grande città come Pescara, con la quale ormai costituisce un’area metropolitana a tutti gli effetti, invoglia abitanti soprattutto dell’entroterra a scegliere di trasferirsi a Montesilvano, dove trovano un’ampia scelta abitativa. L’assenza di programmazione registrata fino a oggi e un piano di sviluppo non adeguatamente approntato», evidenzia, «hanno prodotto una conseguente carenza dei servizi che questa amministrazione sta costantemente cercando di migliorare, nonostante le difficoltà finanziarie del Comune».

©RIPRODUZIONE RISERVATA