Movida, noi ai cicchetti a un euro sul web scoppia la protesta

Il popolo di internet si scatena contro il provvedimento per alzare i prezzi dell’alcol

PESCARA. Ha gettato scompiglio nel popolo della movida l’intenzione degli operatori del centro storico e dell’amministrazione comunale di vietare la vendita dei cicchetti alcolici a uno e due euro per tentare di limitare il numero delle risse e dei giovani che nel weekend si ubriacano a corso Manthonè, via Delle Caserme e piazza Unione. Il dibattito è entrato nel vivo sul nostro sito internet e ha chiamato in causa adulti e adolescenti. «È solo una trovata per innalzare i prezzi delle bevande», scrive Mirko Milone, «cari amministratori, cari politici, la sicurezza non si assicura alzando i prezzi, ma controllando il territorio attraverso le forze dell'ordine in maniera seria. Non come i sabato sera con polizia, vigili e carabinieri che fanno le belle statuine sul ponte mentre sul corso e nel parcheggio sotterraneo i delinquenti la fanno da padrone».

I vari commenti fanno leva sulla mancanza di una strategia «seria ed efficace» per contrastare il fenomeno del bere e sull’assenza di un’offerta di divertimento alternativo alle serate alcoliche. «Mi sembra una bella e grande stupidaggine perché chi si vuole ubriacare lo fa anche se la bevuta costa un pò di più. Così ci guadagnano solo i commercianti che hanno i prezzi alti a discapito di chi li teneva bassi», è l’opinione di Giulia Di Gennaro, seguita da Marco Saccoccia: «Non risolverà nulla» e Giovanni Pompei: «È una buffonata». Valentina Pestilli si dice «indignata da questo stupido provvedimento che non fa altro che mettere il bastone fra le ruote ai piccoli imprenditori che hanno voglia di lavorare».

Sono ben pochi coloro che difendono la proposta lanciata dagli operatori di Pescara Vecchia a pochi giorni dall’ultimo episodio di violenza. Tra loro c’è Grazia Di Donato che lascia un messaggio sulla pagina Facebook del Centro: «Niente alcolici per nessuno. La vita è più importante» oppure l’utente che si firma Teodoro OldBoy Ricci: «Sarà pur vero che non sanno cosa fare, ma urge una soluzione. Spero si riveli un palliativo per limitare quei quattro cervelli bacati che ancora non comprendono la vera cultura del farsi un bicchiere in compagnia».

Qualcuno dà qualche suggerimento per aggirare il divieto: «Li mettono a 1,10 euro e risolvono il problema». Altri ancora consigliano di cambiare tattica: «Chi si ubriaca “divenendo fonte di pericolo” si porta dietro una bella bottiglia di plastica da casa con alcol comprato in un normale supermercato», e «Adesso vedrai tutti che vengono a Mantonè con il vino scadente dell'Eurospin». Vincenzo Florio la butta sull’incertezza: «D'accordo con non somministrare cicchetti a un euro che si presumono di alcol scadente. Ma nei bar dove i cocktail costano 7 euro siamo sicuri che sono realizzati con alcol di qualità?». (y.g.)

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