Pesca illegale di cefali al porto di Pescara, 4 denunce

Bracconieri sorpresi a utilizzare la tecnica a strappo con danni a tutta la fauna. La segnalazione alla Procura dopo gli appostamenti in banchina, multe per 25mila euro
PESCARA. Pesca illegale di cefali al porto di Pescara: un’operazione, denominata “Predator”, portata avanti dalla seconda sezione della guardie ittiche della guardia civile ambientale, presieduta da Luigi Di Benedetto, che ha portato alla denuncia di quattro cittadini stranieri in stato di libertà, provenienti da altre province dell’Abruzzo. Inoltre, dopo un anno di indagini, sono state elevate 14 sanzioni per un importo di oltre 25mila euro. Ad essere ritenuti responsabili di sciacallaggio e bracconaggio della fauna ittica sono dei cittadini rumeni, polacchi e albanesi. Una mattanza di cefali, che spiega anche la moria di pesci, che si è verificata a fine estate sulla spiaggia di Pescara. Un fenomeno, in realtà, diffuso anche lo scorso anno. In base a quanto rilevato dalla guardia civile ambientale, è una tecnica distruttiva quella utilizzata da questi pescatori.
I cefali sono stati portati via dal loro habitat naturale tramite canne da pesca con tre grandi ami e avvalendosi dunque di mezzi con modalità a strappo. In pratica, i pesci sono stati catturati con delle “ancorette”, poi sequestrate, e il bilancio della pesca illegale è stato di oltre cento pezzi a persona. In particolare, è stato Di Benedetto a lanciare l’allarme, denunciando alla Procura della Repubblica di Pescara la mattanza di cefali, praticata sulle sponde del fiume, dove sono stati beccati i nuovi predoni, prevalentemente cittadini dell’est, che operavano tra il molo nord e il molo sud del porto canale. I responsabili di tale attività illecita, dopo aver abbandonato laghi e fiumi interni, si sono riversati sulle sponde del porto canale.
Si tratta, in particolare, di pratiche vietate dalla legge regionale sulla pesca sportiva e dalla norma contro il bracconaggio. Dopo diversi servizi di vigilanza, la seconda sezione delle guardie ittiche ha inviato la segnalazione alla Procura, ipotizzando reati penali, come furto aggravato, per chi commette le mattanze di cefali all’interno del porto. Durante gli accertamenti e i controlli, sono state sanzionate 14 persone e identificate persone che provengono da tutte le provincie dell’Abruzzo, ma anche di chi arriva dalla Provincia di Rieti. Cinque le persone identificate, tutte di nazionalità albanese, che arrivano nel fine settimana per mettere in atto la pesca illegale durante le ore notturne.
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