Pescara, spacciatore di cocaina incastrato dai messaggi Whatsapp 

La polizia arresta un 28enne accusato di una serie di cessioni di droga. Nelle conversazioni le indicazioni per gli appuntamenti e i commenti sulla coca

PESCARA. Tradito dal suo cellulare. Sono state le conversazioni su Whatsapp con i presunti clienti, acquirenti di droga, ad incastrare un pescarese, di 28 anni, arrestato dalla polizia per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Per l’accusa l’uomo aveva dei clienti abituali che si rivolgevano a lui con frequenza pressoché settimanale per acquistare cocaina.
I sospetti nei suoi confronti sono nati nel mese di settembre, dopo il controllo a cui è stato sottoposto il 28enne. La polizia lo ha fermato e trovato in possesso di 18 grammi di cocaina, e così è nato il presentimento che potesse spacciare stupefacenti. In quella occasione è stato denunciato a piede libero ma le indagini sul suo conto sono proseguite, prendendo spunto dal contenuto del suo cellulare. L’analisi del telefonino ha avvalorato le ipotesi iniziali visto che su Whatsapp sono stati trovati numerosi messaggi dal contenuto sospetto. Nulla di esplicito. Ma per gli uomini della squadra mobile non c’erano dubbi che l’oggetto di quei messaggi fosse proprio la cessione di droga visto che il 28enne e gli interlocutori fissavano degli appuntamenti. E chi scriveva all'uomo gli inviava anche dei commenti. «Se riesci un po’ prima. Via a fianco. Scendi. Settanta, confermami» gli scriveva qualcuno fissando un incontro.
«Ciao caro, la birra ieri sera era una mezza sola», gli ha scritto qualcuno su Whatsapp come a volersi lamentare. E lui rispondeva: «Veramente strano, tutti impazziti».
Frasi indicative di una attività di spaccio, a detta degli investigatori. Per fare chiarezza sulle responsabilità dell’uomo gli uomini della Mobile hanno convocato in questura le persone che si scambiavano messaggi con il pescarese. Sono state messe di fronte all’evidenza, hanno saputo che quei messaggi erano stati esaminati uno ad uno. E hanno confermato di aver acquistato cocaina. La sua attività illecita sarebbe andata avanti per mesi e la polizia è riuscita a ricostruire una serie di episodi di spaccio, avvenuti tra dicembre 2016 e agosto 2017.
Le conclusioni a cui sono arrivati i poliziotti della Mobile sono state condivise dal pubblico ministero Gennaro Varone, che ha chiesto l’arresto del 28enne. E il giudice per le indagini preliminari Antonella Di Carlo ha disposto i domiciliari.
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