Pescara, Vaccaro: contestati dieci episodi di stalking 

Dalle gomme tagliate all’auto incendiata: le accuse al 26enne teatino finito ai domiciliari per aver perseguitato l’ex socio in affari

PESCARA. Un’escalation di episodi, dieci casi, secondo l’accusa, di stalking. Per mettere sotto pressione il suo ex socio in affari, per intimidirlo, per costringerlo a tornare sui suoi passi. L’arresto di Ivan Vaccaro, 26enne teatino molto conosciuto nei locali come organizzatore di eventi in discoteca, ha acceso i riflettori su un rapporto professionale e d’amicizia che di colpo si è dissolto, trasformandosi in un incubo per un coetaneo pescarese. L’incendio della Mini della vittima, la notte di Natale, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vaccaro ora è chiamato a difendersi da accuse pesanti nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si svolgerà nei prossimi giorni di fronte al giudice di Pescara che due giorni fa ne ha ordinato l’arresto, accordando i domiciliari per lo stato di incensuratezza del giovane.

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Se non si avvarrà della facoltà di non rispondere, Vaccaro potrà raccontare la sua versione dei fatti e tentare di ribattere alle accuse di stalking e concorso in danneggiamento seguito da incendio. Ma secondo i carabinieri di Pescara, la procura e il gip, è lui il responsabile di una decina di episodi violenti che hanno reso necessaria la misura cautelare. Per gli uomini dell’Arma che si sono occupati delle indagini, il giovane teatino ha perseguitato il coetaneo di Pescara con il quale aveva avuto rapporti professionali e di amicizia. Quando il pescarese ha tagliato il rapporto, Vaccaro avrebbe cominciato a perseguitarlo con l’intenzione di fargli cambiare idea. Per i carabinieri gli episodi sono andati avanti a lungo, quasi un anno, dall’inizio del 2017, e avrebbero interessato non solo l’ex “socio” di Vaccaro, ma anche i suoi parenti e amici. Una persecuzione sempre più opprimente, a detta degli investigatori, al punto che la vittima è stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, rivolgendosi ai medici per i persistenti stati d’ansia. A gettare l’imprenditore 26enne nello sconforto sarebbero stati i messaggi e le telefonate minatorie ricevuti, e poi una serie di episodi violenti. La vittima ha subìto, nell’ordine, il furto dello specchietto dell’auto, il taglio dei pneumatici (due volte) e il versamento di vernice sempre sull’auto. Poi è stata presa di mira la sua abitazione.

Sono stati scagliati dei mattoni contro le finestre e pochi giorni dopo due persone, che sono indagate, avrebbero appiccato il fuoco alle tende esterne della cucina. Nel corso delle indagini è emerso che Vaccaro avrebbe rivendicato alcuni episodi sul suo profilo Facebook vantandosi della capacità di rendere la vita impossibile alla vittima. Nell’elenco dei dieci episodi persecutori ricostruiti dai carabinieri, anche due incendi, di cui uno ha riguardato l’auto dei genitori della vittima e l’altro il veicolo di un amico, a cui erano già stati tagliati i pneumatici. Vaccaro potrebbe anche decidere di non parlare di fronte al giudice, almeno in questa prima fase, e rifugiarsi in una memoria difensiva nel tentativo di riguadagnare la libertà. (e.r.)