Primo accordo dei sindaci sulla fusione di 3 Comuni dell'Alta Val Pescara

Sarà inoltrata alla Regione la richiesta ufficiale di procedere alla unificazione di Popoli, Collepietro e San Benedetto in Perillis nell’Alta Val Pescara

POPOLI. Tre centri dell'alta Val Pescara decidono di fondersi per diventare una sola realtà urbana incastonata tra le province di Pescara e L'Aquila. Popoli (5.303 abitanti) Collepietro e San Benedetto in Perillis (Aq) con 239 e 125 abitanti, saranno a breve la prima proposta che riceverà la Regione Abruzzo per l'emanazione di una legge che sancisca la fusione di tre Comuni.

Un passo che anticipa, in tutta la regione, i tentativi in atto di realtà ben più popolose come quello dell'area metropolitana Chieti-Pescara. La decisione è stata ufficializzata attorno a un tavolo di lavoro che ha visto la partecipazione dei tre Comuni: Concezio Galli e Giovanni Diamante, sindaco e assessore di Popoli; Massimo Tomassetti e Mauro Colangeli sindaco e vice di Collepietro; Antonio Scarcia, vice sindaco di San Benedetto in Perillis. Hanno messo nero su bianco convenendo «sulla necessità», spiega Diamante, «di affrontare insieme il percorso burocratico amministrativo che sfocerà nella fusione, creando un soggetto amministrativo unico che consenta di gestire nuove e più proficue risorse per le comunità.

«Evidenziata» incalza Diamante «la positività della operazione di fusione, abbiamo deciso di produrre un atto deliberativo congiunto per chiedere alla Regione Abruzzo di produrre una legge di riferimento che definisca questa nuova formula o amministrativa e di designare i componenti di un tavolo di studio che individui percorsi e modalità per raggiungere l'obiettivo».

Per gli amministratori dei tre centri comunque è cosa fatta. E già si pensa a dare un nome al nuovo Comune che godrebbe di opportunità, a cominciare dall'attivazione di provvidenze economiche pubbliche: un nuovo agglomerato urbano e territoriale disposto sull'asse delle svolte di Popoli, che gestirebbe un territorio di circa 65 km quadrati e vedrebbe al proprio interno la presenza di tre parchi nazionali e due riserve regionali «con la possibilità», fa notare Diamante, «di giocare la carta turistico- ambientale- storica nella sua pienezza. Il nuovo organismo amministrativo potrà cogliere vantaggi anche in tema di gestione dei servizi collegati alla sanità, agli impianti sportivi, a quelli essenziali di polizia locale, trasporti e raccolta dei rifiuti. Giudichiamo questa operazione» prosegue Diamante «una buona pratica amministrativa e contiamo sul sostegno dei movimenti sociali che di questo si sono da tempo occupati a cominciare da "Ripensiamo il territorio”».

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