Rotto il bus che trasporta i disabili

22 Giugno 2014

Da 20 giorni stop alle cure al Don Orione, Ferrante lancia un appello al sindaco

MONTESILVANO. Tutelare i diritti delle persone disabili. Il presidente dell’associazione Carrozzine determinate Claudio Ferrante lancia un appello al sindaco Francesco Maragno perché intervenga a sostegno dei più deboli, risolvendo due importanti criticità. «Molti cittadini disabili di Montesilvano non possono raggiungere i centri di riabilitazione, in particolare il Don Orione, a causa del pullmino che è rotto, o forse deve essere revisionato, da almeno 20 giorni», dichiara Ferrante, «I cittadini hanno contattato l’associazione Carrozzine determinate perché sono stanchi. Parliamo di ragazzi, anziani, persone che hanno patologie gravissime e che non hanno la possibilità economica di poter raggiungere i centri in altro modo. Interrompere il ciclo riabilitativo significa far aumentare il disagio che la malattia comporta, senza considerare quello che può accadere con i ragazzi autistici che sono abitudinari e che rifiutano qualsiasi cambiamento. E’ difficile persino spiegare loro che non andranno ai centri riabilitativi». Un servizio che Ferrante definisce «indispensabile» e che, dichiara, «non può più essere gestito con mezzi obsoleti e personale insufficiente. La cattiva organizzazione di una gestione e il relativo disservizio non possono più ricadere sulla pelle delle persone gravemente malate o sulle loro famiglie. Ci appelliamo alla sensibilità del sindaco. Chiediamo un intervento urgente e immediato perché parliamo del diritto alla salute dei cittadini, peraltro disabili». Il presidente dell’associazione Carrozzine determinate accende i riflettori anche su un’altra problematica. Quella relativa ai soggiorni climatici e alle cure termali. «Ho raccolto numerose proteste. Queste cure sono diventate un lusso. Non è stato preso in considerazione il modello Isee e quindi la quota relativa alla compartecipazione al soggiorno è uguale per tutti, benestanti o indigenti. Molti saranno costretti a rinunciare al diritto alle cure, per i costi insostenibili. La gestione del servizio è stata quest’anno affidata a una ditta esterna all’Azienda speciale che gestisce i servizi sociali per il Comune. Se questi sono i risultati qualcosa non funziona. Chiediamo al sindaco di intervenire con urgenza». (r.a.b.)