Salute mentale, no ai centri accorpati

Cinquecento famiglie contro la Asl: «Così manca la continuità terapeutica»

 PESCARA. Aspre proteste da parte dell'associazione famigliari dei malati psichici "Percorsi" a causa della riorganizzazione dei centri di salute mentale prevista dal nuovo atto aziendale della Asl di Pescara. Secondo i soci, con lo strumento programmatico attuale, i Csm di Pescara Nord e Pescara Sud subirebbero un drastico accorpamento che sconvolgerebbe le esigenze territoriali dell'utenza, creando disagi a 500 assistiti, per la Asl una scelta necessaria.  Sono sempre più forti le incomprensioni tra l'associazione regionale, rappresentata nel Pescarese dalla vice presidente Clara Evangelista, e il manager generale della Asl di Pescara Claudio D'Amario. La protesta nasce dalle direttive contenute nel recente atto aziendale che prevede una riorganizzazione del dipartimento di Salute mentale sull'intero territorio provinciale. Con il nuovo piano, che verrà adottato a giorni, 500 assistiti seguiti presso il centro di Pescara Nord, nella struttura della ex clinica Baiocchi, dovranno convergere invece su quella di Pescara Sud, situata all'interno dell'ospedale civile. Il timore delle famiglie, espresso chiaramente attraverso alcune lettere al direttore generale, è quello di perdere punti di riferimento consolidati e la continuità terapeutica per i propri cari.  «Chiediamo ai vertici della Asl di rimettere al centro della discussione i bisogni dei pazienti, in questo caso quelli psichiatrici», dichiara la signora Evangelista. «Con questo nuovo corso i nostri malati verrebbero "deportati" non si sa ancora dove, rischiando di tornare a subire la sofferenza dei ricoveri, con gravi ripercussioni, non solo per le famiglie, ma anche per la spesa pubblica. Confidiamo nel fatto che il manager ascolti le nostre istanze e sia disposto al dialogo, evitando che s'inaspriscano i toni della polemica».  D'Amario, di contro, non condivide la lettura data in questi termini dall'associazione, spiegando le motivazioni che hanno portato a queste scelte. «L'atto aziendale è uno strumento di pianificazione che mira a ottimizzare i servizi sanitari erogati, garantendo gli stessi diritti di equità e accessibilità a tutti i pazienti. Non potevamo lasciare scoperta l'area metropolitana che da Montesilvano arriva a Città Sant'Angelo. Inoltre, stiamo implementando l'organico del dipartimento con l'assunzione di un neuropsichiatra infantile che da anni mancava a Pescara e indetto il concorso per un nuovo primario».

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