L'imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli

PESCARA

Tangenti sanità, dopo Marinelli ecco gli altri arrestati

Ai domiciliari il suo collaboratore Canonico, i due funzionari della Asl Petrella e Verna e l'imprenditore lancianese Tonelli. Nel mirino reati di corruzione e turbativa d'asta per 8 episodi

PESCARA. Ai domiciliari sono finiti oltre a Vincenzo Marinelli e il suo collaboratore Graziano Canonico, due funzionari della Asl, Tiziana Petrella e Antonio Verna, oltre all'imprenditore Fabio Tonelli, amministratore della Bioinnova di Lanciano.

Nel mirino reati di corruzione e turbativa d'asta per 8 episodi. Gli arresti di oggi arrivano dopo "molteplici attività di accertamento effettuate e caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto (in parte ancora in corso), hanno disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell'imprenditore pescarese Marinelli, referente sul territorio di società nazionali e multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali Philips, Servizi Ospedalieri ed Abbott". Lo si legge in una nota della Procura di Pescara a chiarimento dei 5 arresti odierni per l'inchiesta sulla sanità pescarese.

leggi anche: Asl e appalti, arrestato l'imprenditore Vincenzo Marinelli / AGGIORNAMENTI Il noto imprenditore della sanità agli arresti domiciliari insieme ad altri quattro, fra cui figurano anche personaggi della Asl di Pescara. LE MOTIVAZIONI DELLA PROCURA

Per la Procura guidata da Giuseppe Bellelli "le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e plurimi indizi colpevolezza, ritenuti sussistenti dal gip di Pescara Antonella Di Carlo, a carico dei protagonisti di un collaudato meccanismo corruttivo all'interno dell'Ufficio UOC/ABS della Asl di Pescara che ha determinato il condizionamento di almeno cinque gare d'appalto per un valore complessivo pari a trentacinque milioni di euro circa, con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi, e con vere e proprie tangenti in denaro che Marinelli, direttamente o attraverso i suoi emissari (tra cui Canonico, autista e factotum di Marinelli), faceva pervenire alla Petrella, direttore della Unità Operativa Complessa (Uoc) - Acquisizione Beni e Servizi (Abs) della Asl di Pescara nonchè Rup/Autorità di gara. L'utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo di Marinelli e la creazione di appositi fondi neri  consentivano di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti".

Il giudice non ha accolto la richiesta di misura nei confronti di altri due indagati, la figlia di Marinelli Silvia e Pasquale Sentenza, non ravvisando il medesimo pericolo di reiterazione del reato.