Tre arresti per truffa, raggirate undici aziende

Acquistavano merce con pagameno dilazionato, ma non saldavano i conti. Nei guai due fratelli campani e il loro complice di Cesena

POPOLI. Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Popoli per accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata in concorso: avrebbero acquistato ingenti quantitativi di merce da undici aziende, non pagando in seguito le forniture. Si tratta di due fratelli campani, Armando e Giuseppe Savorra, di 52 e 54 anni, domiciliati rispettivamente a Miramare di Rimini e a Veroli (Frosinone), e Sandro Casali (37) di Cesena. Un quarto uomo - S.G. (43) di Arpino (Frosinone) - è stato invece deferito in stato di libertà per le stesse accuse. Nell'inchiesta sarebbero coinvolte altre tre persone che non sono ancora state identificate.

L'inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Pescara che ha chiesto e ottenuto le misure cautelari firmate dal Gip Guido Campli. Secondo l'accusa, i tre attraverso la loro società "Edil Mec Srl" (sede legale a Matera e operativa a San Giovanni Marigliano di Napoli), facevano ordini di merci a svariate ditte italiane (anche abruzzesi), promettendo il pagamento dilazionato a trenta, sessanta e novanta giorni, che poi puntualmente non avveniva. Nella "Edil Mec Srl" Casali era il rappresentante legale, i due fratelli campani le "teste pensanti". Uno dei due risultava dipendente della ditta.

Le indagini condotte dal Nor presero il via lo scorso 6 gennaio quando i fratelli Savorra furono arrestati a Popoli (Pescara) per un tentato furto ai danni di una ditta della Val Pescara. In quella circostanza furono effettuate delle perquisizioni che consentirono il ritrovamento di documentazione commerciale comprovante la truffa ai danni di diverse società italiane, e altra documentazione in cui erano indicati nomi e ruoli dei soci della "Edil Mec Srl".

Nel corso delle indagini gli investigatori sono riusciti a risalire ad undici truffe (ai danni di altrettante ditte) per un valore di oltre 200 mila euro. Altre otto ditte contattate dal terzetto, fiutando forse la truffa, sono riuscite in tempo ad evitare la fornitura di merci. Le indagini proseguono per risalire ad altre eventuali truffe commesse nell'ultimo anno. Si conta anche di risalire agli altri tre soci della "Edil Mec Srl".
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