Green deal: Gentiloni, rivedremo normativa aiuti Stato

BRUXELLES - "Rivedremo, possibilmente correggeremo, la normativa europea sugli aiuti di Stato in linea con gli obiettivi politici del Green deal". Così il commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni, presentando il Piano europeo per gli investimenti sostenibili. Nel testo adottato dal collegio dei commissari, si indica la fine del 2021 come scadenza entro la quale effettuare tale revisione. "La revisione in arrivo del nostro quadro di regole di bilancio includerà un riferimento agli investimenti pubblici sostenibili nel contesto della qualità dei conti pubblici" ha ha annunciato Gentiloni. "Aspetto di discutere su come trattare gli investimenti sostenibili nell'ambito delle regole di bilancio Ue, ovviamente preservando le salvaguardie contro il rischio di sostenibilità del debito", ha aggiunto. Il Meccanismo Ue per una transizione giusta "può certamente riguardare l'Ilva, la Puglia e la zona di Taranto è la tipica manifestazione, come il Nord della Macedonia o altre di regioni europee, dove è necessaria la transizione a energie che usano meno intensamente il carbone. Questo non vuol dire che problemi dell'Ilva saranno risolti dal Just transition fund": così il commissario ha risposto a chi gli chiedeva se i fondi Ue per il Green Deal potranno aiutare anche l'ex Ilva. Geniloni ha poi spiegato: "Certamente è un piano di grande importanza, ci sono alcuni settori che sono fondamentali in questa transizione, il primo è l'efficienza energetica degli edifici, se ne parla poco, ma due terzi delle risorse necessarie sono da indirizzare alla transizione energetica degli edifici pubblici e privati". "Poi abbiamo i mezzi di trasporto, poi i sistemi di generazione di energia e poi abbiamo le crisi industriali - ha aggiunto il commissario -, però manteniamo l'ampiezza di questa sfida che cambierà nei prossimi 10 anni il modo di consumare, di abitare e il modo di alimentarsi se davvero volgiamo arrivare all'obiettivo della neutralità climatica". "Dentro questo c'è anche la possibilità di collaborare fra la Commissione europea e lo Stato italiano per contribuire a risolvere alcune gravi crisi industriali che hanno un alto tasso di inquinamento come quella dell'Ilva - ha sottolineato -. Ma io non credo che dobbiamo ridurre a queste crisi la dimensione di questa sfida, perché abbiamo messo in campo risorse per mille miliardi che possono cambiare in un senso ambientale il nostro modo di vivere e consumare in tanti settori oltre a risolvere le crisi in alcune zone più colpite dalla transizione energetica". Le risorse del Fondo europeo di transizione saranno distribuiti "sulla base di un calcolo statistico, che prende in considerazione in particolare i costi sociali ed economici della transizione verde dal punto di vista regionale". Lo ha spiegato la commissaria Ue alla coesione, Elisa Ferreira, presentando le caratteristiche del nuovo fondo Ue. La Commissione Ue vorrebbe 7,5 miliardi di risorse fresche per il nuovo strumento, che si aggiungono alle dotazioni previste dai tradizionali fondi della politica di coesione. "Ci saranno poi dei limiti minimi e massimi, in modo da evitare la concentrazione delle risorse in un solo Paese", ha continuato Ferreira, sottolineando che verrà rispettato il criterio già applicato alla politica di coesione secondo il quale "ricevono un maggiore supporto i Paesi più deboli dal punto di vista economico". Secondo la proposta della Commissione, nessuno Stato potrà ricevere dal Fondo più di 2 miliardi di euro. "Per l'Italia si parlerà di centinaia di milioni" ha spiegato Gentiloni. "Credo che dobbiamo avere tutti chiaro che il problema è di innescare un meccanismo virtuoso - ha aggiunto -: se pensiamo che soltanto con i denari aggiuntivi di questi 7,5 miliardi noi risolviamo i problemi della transizione ambientale credo che faremo un grave errore". "In realtà quando parliamo di mille miliardi e non di 7,5 noi parliamo della possibilità di mobilitare oltre alle risorse pubbliche europee, le risorse pubbliche degli Stati membri e gli investimenti privati", ha precisato Gentiloni. "C'è la possibilità di farlo? Nelle condizioni finanziarie attuali il costo del denaro è talmente basso che se ci sono obiettivi chiari, regolazione diversa e regole nuove anche sugli aiuti di stato penso che avremo grandissima possibilità di usare non centinaia milioni come serve, ma molti miliardi per la transizione ambientale del nostro paese", conclude il commissario.