Del Grosso: «Superiorità gestita male» 

Liguori: «Ci siamo difesi egregiamente. Gaeta? Solo uno scambio di opinioni»

AVEZZANO. Il pareggio viene accettato di buon grado da tutti. Il presidente biancoverde Gianni Paris sulla vicenda dell’attaccante Marco Gaeta: «Nel calcio a volte si litiga, ma la discussione è rientrata e per adesso è tornato tutto nella normalità, ma d’ora in avanti chi viene a vestire la nostra maglia deve comportarsi prima di tutto da uomo e poi da calciatore». Mercato: «Stiamo cercando rinforzi a centrocampo e in attacco e al massimo da martedì comunicheremo i primi nomi che verranno qui, non per restarci quattro mesi, ma per sposare un progetto a più lunga scadenza e per costruire qualcosa di importante».
Federico Del Grosso, tecnico del Giulianova, è un po’ deluso: «Sono solito vedere il bicchiere mezzo pieno, ma per come si erano messe le cose un pizzico di rammarico ce l’ho. Purtroppo nel secondo tempo non abbiamo gestito bene la gara perché non siamo riusciti a concretizzare a nostro favore la superiorità numerica, ma va tenuto presente che l’Avezzano si difendeva con tutti gli effettivi e trovare spazi buoni non era affatto agevole. Alla fine abbiamo giocato con cinque attaccanti, ma non ci siamo scoperti più di tanto perché le loro ripartenze avrebbero potuto castigarci».
Andrea Liguori sull’espulsione di Quatrana: «Non me la sento di condannare il ragazzo perché in quel momento era in piena trance agonistica e non ha riflettuto sulle conseguenze, ma non dimentichiamo che comunque il gol che ci dà il punto lo ha segnato lui». Un secondo tempo prevalentemente sulla difensiva: «Non potevamo fare diversamente e le due linee da quattro hanno funzionato in maniera egregia, peccato per l’espulsione perché a ranghi completi sicuramente avremmo cercato il successo pieno».
Sulla vicenda Gaeta, Liguori minimizza: «C’è stato solo uno scambio di opinioni, ma Gaeta è andato in panchina come Kras, perché in settimana tutti e due avevano avuto un problemino fisico e quindi non era il caso di rischiarli più di tanto».
Plinio Olivotto
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