PALLA AL CENTRO

Juventus più fragile Questione di mentalità

Una certezza: la Juventus ha problemi nelle retrovie, solo in parte riconducibili alle assenze di Barzagli, Bonucci e Chiellini. Dopo la sosta, la capolista si è scoperta più fragile. Non a caso da Gedda in poi ha subìto, mediamente, il doppio dei gol incassati nella prima fase della stagione. I problemi emergono solitamente quando la Juve sblocca la partita. Pensa che il più sia fatto, tanto poi c’è la difesa su cui appoggiarsi per portare i tre punti a casa. Così è accaduto negli ultimi anni. Ma con il passare del tempo i “professori di Harvard” cominciano ad accusare il peso degli anni. E mercoledì in coppa e poi sabato, con il Parma, è accaduto che nessuno della BBC sia stato in campo. Il pilastro su cui appoggiarsi quando si va in vantaggio, quindi, è più fragile. Tanto più che anche il centrocampo in fase di interdizione fa fatica. E se prendi sei gol in due partite non può essere solo colpa del reparto arretrato, quantunque abbia le sue responsabilità. Per affermarsi - anche in Europa - c’è bisogno del salto di qualità, soprattutto quando la Juve va in vantaggio: una grande squadra cerca un altro gol, non si difende. Continua ad attaccare, magari in maniera più giudiziosa, ma non indietreggia, a maggior ragione se sa che la difesa non è più quella di una volta. E quindi la Juventus deve cambiare mentalità, è lo step decisivo per poter sognare la Champions. Altra considerazione: la Juve non è più padrona del campo come accadeva all’inizio della stagione. Probabilmente, è spiegabile con la preparazione atletica. Infine, l’importanza di Mandzukic, decisiva. Quando c’è il croato tutta la squadra ne trae beneficio in termini di compattezza e forza fisica. In particolare Cristiano Ronaldo che conclude di più in porta. Basta verificare il rendimento di CR7 con o senza Mandzukic per capire la differenza. Ovviamente, queste riflessioni vanno indirizzate verso una squadra, la Juve, che ha nove punti di vantaggio sulla seconda e si avvia a conquistare l’ottavo scudetto di fila. Non l’ha già vinto, ma si sta portando avanti con il lavoro. L’asticella, inevitabilmente, si alza in Europa dove per imporsi vanno eliminati i difetti di cui sopra. E, soprattutto, per coltivare ambizioni non si può permettere di perdere altri pezzi per strada.
@roccocoletti1.

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