SERIE B

Pescara-Zeman, si va avanti da separati in casa

Il presidente Sebastiani diserta l'incontro con il tecnico boemo ma non lo esonera. E giovedì nuovo test ad Ascoli

PESCARA. Doveva esserci la resa dei conti, invece ha prevalso la diplomazia. O, semplicemente, il buonsenso. Perché forse conviene a entrambi lasciar passare qualche ora in più per sbollire la rabbia. Dopo le minacce del post partita con il Novara (“Non so se Zeman sarà in panchina ad Ascoli giovedì”), Daniele Sebastiani fa un passo indietro e diserta il confronto con Zdenek Zeman. Non ci sarebbero stati margini per una riconciliazione e nemmeno per un sereno scambio di vedute, allora meglio far decantare la questione e rinviarla di qualche giorno, anche perché c’è da preparare la sfida di giovedì sera (ore 20,30) in trasferta contro l’Ascoli. Così, almeno per il momento, Zeman resta sulla panchina biancazzurra. Da separato in casa, però resta.
La giornata. Le consultazioni tra i dirigenti iniziano al mattino. Sebastiani incontra nel suo ufficio di viale Bovio i due direttori sportivi, Luca Leone e Peppino Pavone. Si studia la strategia migliore per mettere in ordine i vari tasselli. Il presidente del Delfino è ancora livido di rabbia, ma alla fine del summit decide di disertare la visita al Poggio degli Ulivi, dove Zeman arriva intorno alle 14. Poi spuntano Leone e, poco dopo, Pavone. Nel chiuso degli spogliatoi, da quello che trapela, il tecnico di Praga si prende la propria responsabilità riconoscendo che le sue parole hanno generato un gran trambusto, ma al tempo stesso conferma l’intenzione di proseguire il lavoro. Così, al termine del colloquio, Zeman riceve l’ok per dirigere l’allenamento. Leone e Pavone cercano di capire i motivi dello sfogo e alla fine prevale il bene comune. Meglio evitare ribaltoni, soprattutto dopo una vittoria. Quando entra in campo, il boemo riceve gli applausi di quattro, cinque tifosi che lo invitano a non mollare. Verso le 16, Leone e Pavone salgono in macchina e tornano da Sebastiani. Bocche cucite sia all’uscita del Poggio sia poco dopo nei pressi dell’ufficio del maggiore azionista. Nessuno rilascia dichiarazioni ufficiali, i due direttori si limitano a dire che “si va avanti con Zeman”.

Pescara Calcio, gli auguri di buone feste con 800 calciatori in campo
Un albero di Natale formato dai calciatori della prima squadra e della Primavera fino ai Pulcini che si illumina con le luci dei telefonini al centro dello stadio Adriatico Cornacchia. In tutto 800 tra calciatori, tecnici e assistenti in tuta blu che cantano "Happy Days". Così il Pescara Calcio dà gli auguri ai suoi tifosi e alla città. Prodotto e realizzato dall'Area Comunicazione Pescara Calcio, il video è nato da un'idea di Alceo Tontodonati e vede a regia ed editing Luca Teseo, al coordinamento e all'ottimizzazione Massimo Mucciante. Il video si conclude con la frase: "Buone feste, e sempre: Forza Pescara!".

Tregua armata. Dunque, Sebastiani sceglie di non esonerare il boemo. «Il problema di questa società è che non ci sono problemi», aveva dichiarato il presidente al termine della gara con il Novara. In realtà, i problemi ci sono, magari alimentati da incomprensioni o mosse avventate. Perché Zeman ha vuotato il sacco sabato scorso? Quasi sicuramente il tecnico ha notato terra bruciata attorno a sé. I nomi degli allenatori contattati dalla dirigenza e qualche dichiarazione recente del presidente (“Zeman resta al suo posto, ma se le cose non vanno bene pagano sempre gli allenatori, non posso cacciare trenta giocatori») lo hanno spinto a reagire. Ma è anche vero che, se avesse voluto, Sebastiani avrebbe potuto cacciarlo già da qualche settimana. Di certo, nemmeno il presidente è convinto che cambiare sarebbe la mossa giusta. Non bisogna dimenticare che, alla vigilia del match con la Ternana, Sebastiani si è presentato in conferenza stampa accanto al boemo. Forse Zeman ha trascurato questo dettaglio. Al di là degli errori in sede di mercato, con quel rendimento (5 punti in 8 gare prima del match col Novara) qualsiasi tecnico sarebbe stato messo in discussione. La verità è che in estate la società ha provato a diminuire il numero dei calciatori, ma, semplicemente, non ci è riuscita. Comunque sia, Sebastiani non ha digerito lo sfogo del boemo che lo ha contestato precisando però di avere un ottimo rapporto con lui (a tavola). Insomma, l’affetto resta immutato. Nessun rancore nemmeno dopo la risposta piccata del presidente. Ora, Sebastiani e Zeman sono come due fidanzati in pausa di riflessione. Dopo la gara di Ascoli ci sarà una nuova puntata della “love story”. Il fatto che ieri il telefono di Di Carlo non abbia squillato potrebbe essere un primo passo di un riavvicinamento. O forse no...
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