Luciano Zauri e a destra il presidente del Pescara Daniele Sebastiani

CALCIO / SERIE B

Zauri si gioca il Pescara oggi a Livorno e poi con il Chievo

Il presidente Sebastiani è categorico: «Il tecnico non rischia, ma dobbiamo uscire fuori da questa situazione». Stellone e Marino i profili monitorati

PESCARA. Non c’è tempo da perdere. Giorni di lavoro al Poggio degli Ulivi. Il Pescara è entrato in un pericoloso tunnel e non riesce a vedere la luce. Tre punti in cinque partite sono davvero pochi per una squadra che fino a un mese fa era in piena zona play off. Il pareggio di domenica col Trapani non ha dato risposte convincenti e l’inversione di marcia non c’è stata. Un pareggio contro la penultima in classifica fa pensare, anche molto. Luciano Zauri è sulla graticola e la sua panchina non è più solida. La società ufficialmente lo ha blindato, ma nella stanza dei bottoni ci sono riflessioni in atto sulla guida tecnica.

Tuttavia, anche se non dovesse arrivare un risultato positivo oggi (giovedì 26) a Livorno, il presidente Daniele Sebastiani è intenzionato ad andare avanti con l’allenatore marsicano. «Difendo Zauri perché vedo il lavoro che fa quotidianamente», dice il presidente biancazzurro. «Zauri non si gioca la panchina, ma tutti dobbiamo fare qualcosa in più per uscire da una situazione non bellissima. A Livorno giocheremo una partita difficile, domenica ci sarà il Chievo e poi tireremo le somme. Vedremo che cosa servirà al Pescara nel mercato, chi dovrà andare via e chi invece bisognerà prendere».

Sebastiani difende il suo allenatore, ma sa bene che ulteriori passi falsi possono far precipitare. La sensazione è che la società voglia aspettare il 29 dicembre, domenica, ovvero l’ultima gara che chiude il girone d’andata.

Nel frattempo, però, diversi rumors, segnalano che ci sono un paio di allenatori attenzionati. Il primo è il 42enne Roberto Stellone, ex Palermo, Bari e Frosinone, che da un paio d’anni vive a Pescara. Amante del 4-4-2, ma anche della variante con il trequartista dietro le due punte, come ha fatto vedere a Palermo. In seconda battuta, l’altro profilo monitorato è quello di Pasquale Marino, 57 anni, ex Udinese, Catania, Frosione, Spezia, Parma e Genoa, che è stato a Pescara nella stagione 2013-2014. Al tecnico siciliano in quel campionato, dopo una prima parte esaltante, fu fatale l’avvio del girone di ritorno e il 22 febbraio 2014 fu esonerato dopo il ko di Bari. Tra Marino e Sebastiani, negli anni, la stima è rimasta intatta e il presidente del Pescara ha sempre avuto un debole per il tecnico di Marsala, amante del calcio propositivo e del 4-3-3.

Al momento sono queste due le possibili “scialuppe di salvataggio”, ma, come ribadito dalla società, si va avanti con Zauri. Il 41enne di Pescina a fine ottobre è stato abile a guidare il Delfino fuori dalla crisi, ora dovrà farlo di nuovo. La squadra negli ultimi tempi non sta dando segnali di risveglio e contro il Trapani non si è visto un Pescara dotato della giusta cattiveria agonistica.

I biancazzurri sono al lavoro al Poggio prima di mettersi in viaggio alla volta di Livorno dove, il giorno di Santo Stefano, proveranno l’inversione di rotta. La vittoria manca dal 9 novembre e la classifica di fa preoccupante. «Mi auguro che il Pescara finisca il girone d’andata nel migliore dei modi», è l’auspicio di Sebastiani. Zauri, oltre a mangiare il panettone, vuole festeggiare anche l’arrivo del 2020 in sella al Delfino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA