Inaugurata la mostra storica con le foto delle famiglie

20 Maggio 2014

CANZANO. Grande successo sabato a Canzano per l'inaugurazione della mostra “Canzano si racconta. Documenti, storie e immagini delle famiglie di Canzano dal XVII secolo”. L'esposizione, allestita nel...

CANZANO. Grande successo sabato a Canzano per l'inaugurazione della mostra “Canzano si racconta. Documenti, storie e immagini delle famiglie di Canzano dal XVII secolo”. L'esposizione, allestita nel Palazzo De Berardinis, è stata curata da Giovanna Marinelli, Stefano Saverioni e Gianfranco Spitilli e promossa in occasione del restauro dei sotterranei di Palazzo De Berardinis – Le Sale delle Volte. La mostra si concentra su alcune delle famiglie più antiche che hanno segnato la storia di Canzano a partire dal XVII secolo, ancora presenti in paese.

Durante l’inaugurazione il sindaco, Francesco Di Marco, ha ringraziato coloro che hanno consentito la realizzazione della mostra. «Il lavoro è durato diversi mesi su vari archivi e sulla testimonianza di 25 persone», ha spiegato Spitilli, «abbiamo lavorato sulla memoria fotografica di circa 300 immagini riuscendo a comporre un affresco molto ricco. La storia di Canzano può essere ripercorsa anche attraverso la storia delle famiglie, notabili e rurali, di professionisti e di contadini, che nei secoli hanno regolato l’economia e la vita politica, condizionato i mestieri e le attività, dettato lo sviluppo urbanistico e determinato l’evoluzione sociale e culturale del paese. Ad esse sono state dedicate un ricordo, ripercorrendone la storia o proponendo dei documenti di particolare interesse accompagnati da foto degli album di famiglia». “Canzano si racconta” si propone anche come un percorso narrativo propedeutico all’allestimento di un museo dei saperi familiari. A fine inaugurazione è stato trasmesso il documentario “Canzano si racconta” di Saverioni e Spitilli per la regia di Saverioni. La mostra, a ingresso libero, sarà aperta tutti i sabato dalle 17 alle 20) e le domeniche (dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20) fino al 28 settembre.

Evelina Frisa