L’Api: liquidità per le imprese o salteranno 

Il presidente Marcozzi scrive a Regione, Provincia e Comuni chiedendo misure straordinarie

TERAMO. Paralisi del sistema produttivo teramano, intervengono l’Api e i giovani di Confindustria.
Il presidente dell’Api Alfonso Marcozzi, dipinge la situazione determinata dall’emergenza coronavirus in una lettera a Regione, Provincia e Comuni. «Oggi la priorità è la liquidità immediata per tutti, piccole, medie e anche grandi imprese private, azzerando la burocrazia», esordisce Marcozzi, «bisogna scongiurare l'interruzione della catena dei pagamenti dei fornitori e soprattutto degli stipendi dei dipendenti e garantire la stabilità sociale. La sensazione è che tra le aziende inizi a scattare una sorta di “si salvi chi può”, con un primo impatto immediato sul sistema dei pagamenti». Se a maggio si dovesse ripartire, le piccole e medie aziende dovrebbero accedere a modalità di finanziamento istantanee e automatiche. In particolar modo l’Api chiede il pagamento immediato dei crediti (compresi i crediti di imposte) vantati da imprese e professionisti verso la pubblica amministrazione. Perché i guai paiono cominciati, con più segnalazioni di blocco dei saldi anche per ciò che è stato consegnato prima della crisi. Fra le proposte dell’Api: l'attivazione automatica per almeno sei mesi da parte delle banche delle procedure di moratoria dei leasing strumentali e immobiliari e dei mutui; il pagamento a prima richiesta delle fatture elettroniche dei fornitori e degli stipendi dei dipendenti in scadenza nei mesi marzo/luglio da parte delle banche, con concessione automatica di una linea di credito a 18/24 mesi di pari importo garantita dal Fondo centrale di garanzia; per le imprese che hanno attivato ammortizzatori sociali gli istituti provvedano a erogare direttamente le somme ai dipendenti entro il 15 aprile, o si paghino a prima richiesta gli stipendi dei dipendenti da parte degli istituti bancari con la cessione del credito dell'impresa nei confronti dell'Inps. Sempre in materia di economia il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Teramo esprime profonda preoccupazione: «In questo contesto le nostre aziende continueranno a garantire il rispetto dei decreti emanati e di tutte le misure a tutela della salute dei lavoratori. Siamo quotidianamente impegnati a far crescere il valore delle nostre imprese, che devono essere capaci di affrontare il cambiamento e le situazioni di difficoltà come quella che stiamo vivendo, consapevoli che tale sfida può essere vinta solo se si è un tutt’uno con i propri dipendenti, consulenti, manager e collaboratori. Solo in questa maniera sarà possibile ridare speranza a un territorio già fortemente indebolito dagli eventi calamitosi degli scorsi anni. Riteniamo che in questa fase, e così anche per il futuro, ci debba essere una forte coesione tra tutti gli attori dello sviluppo, mettendo da parte le esigenze di ognuno, nel definire le priorità per l’interesse collettivo del territorio teramano per quanto riguarda la crescita economica, sociale e culturale». (a.f.)
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