La storia di Vincenzo, da Sant'Atto all'America per conquistare Amazon

Vincenzo Di Nicola, ingegnere informatico di 34 anni, vende la sua app GoPago a Jeff Bezos, 49 anni, il 19esimo miliardario del pianeta. Sta per diventare cittadino americano ma sogna di tornare in Abruzzo e finanzia il liceo Einstein di Teramo

Continua a pensare all'Abruzzo, ma intanto conquista l'America. O meglio il mondo dell'innvoazione. Vincenzo Di Nicola, 34 anni, ingegnere informatico, abruzzese di Sant'Atto, in provincia di Teramo, ha venduto la sua startup ad Amazon, ovvero a Jeff Bezos, 49 anni, il 19esimo miliardario del pianeta. La app che ha acceso la luce su Di Nicola è Go-Pago, un sistema di pagamento mobile che permette di prenotare un bene o un servizio, pagarlo con un clic e ritirarlo senza fare la fila. Un 'idea rivoluzionaria che ha permesso al suo inventore di incassare una cifra top secret e che li ha dato celebrità anche in Italia: oggi Repubblica dedica al teramano un articolo a firma di Riccardo Luna.

La storia di Vincenzo comincia tutta in Abruzzo, o meglio a Sant'Atto in provincia di Teramo. E qui che nasce nel 1979 ed è qui che si forma in particolare al liceo scientifico Albert Einstein a Teramo. Poi ingegneria informatica a Bologna e prima ancora di laurearsi gli Stati Uniti. Prima Stanford, poi Microsoft e Yahoo!. Poi Go-Pago che va online alla fine di luglio del 2011. Nell'agosto del 2012, in occasione del lancio in tutti gli Stati Uniti, il blog Business Insider celebra il servizio e lo esalta facendo il raffronto con Square (fondata dall'ex creatore di Twitter Jack Dorsey) e la catena di caffé Starbucks: "Nessun altro ti fa ordinare e pagare un latte a casa e ritirarlo senza fila al bar". Da qui è tutto in discesa grazie a un investimento della banca JP Morgan. GoPago arriva a 70 dipendenti e più di mille installazioni mentre le star delle squadre di baseball e football di San Francisco sono diventate i testimonial del servizio. E ora lo staff e la tecnologia passano ad Amazon.

Vincenzo Di Nicola però non seguirà i destini dell'azienda che ha fondato. Ha sostenuto il colloquio per ottenere la cittadinanza americana, ma pensa di tornare in Italia, esattamente come accadde al nonno che partì nel 1922 per fare il minatore sui Monti Appalachi, ci restò dieci anni esatti e poi tornò a Villa Turri di Sant'Atto. Del resto Di Nicola non ha mai staccato la spina con l'Abruzzo: da sei anni sponsorizza una piccola borsa di studio del liceo scientifico Einstein. Ed è qui che vuole tornare: "Perché sento un forte debito di riconoscenza per quegli anni del liceo e nella logica del give backamericano ho deciso di istituire questo premio", si legge nell'articolo di Repubblica.

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