Le vongolare in mare dopo quasi un anno «C’è poco prodotto»

12 Maggio 2014

GIULIANOVA. E' fissato a venerdì il ritorno in mare delle vongolare, ferme volontariamente dallo scorso gennaio. I pescatori stanno effettuando dei test per constatare l'effettiva presenza di...

GIULIANOVA. E' fissato a venerdì il ritorno in mare delle vongolare, ferme volontariamente dallo scorso gennaio. I pescatori stanno effettuando dei test per constatare l'effettiva presenza di prodotto ittico che, secondo la marineria, si sarebbe esaurito tanto da costringere le imbarcazioni a rimanere ferme per mesi. In realtà i vongolari sono in fermo volontario dall'agosto del 2013 e, quando alla fine di dicembre lo stop era stato decretato concluso, erano bastate poche uscite in mare per decidere di attuare un nuovo fermo, da gennaio fino a maggio.

Ora però è tornato il momento di tornare in mare, dopo mesi di proteste nei confronti dell'area protetta del Cerrano, “rea” di togliere lavoro ai vongolari: il parco marino, infatti, è da tempo al centro delle contestazioni di Cogevo e Federpesca (le due associazioni di riferimento dei pescatori), in quanto all'interno dell'area è vietata la cattura delle vongole. Per i vongolari è nel parco marino che si troverebbe la risorsa ittica più pregiata e più abbondante, dove cioè la pesca è interdetta; al contrario, il numero delle vongole presenti nel resto del mare teramano sarebbe diminuito drasticamente. «Torniamo in mare», afferma Walter Squeo di Federpesca, «con la possibilità di pescare 25 sacchi di vongole per ogni barca, nel rispetto cioè di quello che il mare ci può dare. Ma non c'è stato nessun indennizzo per i pescatori che sono fermi dall'agosto 2013, con poche pescate solo a dicembre», aggiunge, lamentando la mancata erogazione della cassa integrazione per la marineria. «L'Inps, nonostante siano disponibili 13 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga per la pesca, non dà l'ok al pagamento», sostiene Squeo, dichiarando come l'Inps abruzzese starebbe ancora attendendo il pronunciamento della struttura centrale. «Per questo abbiamo scritto al premier Matteo Renzi e al ministero del Lavoro, per lamentare tale lentezza burocratica. I pescatori", conclude, «nonostante paghino le tasse come i lavoratori di terra, vengono trattati come lavoratori di serie B». Insomma i pescatori, alla vigilia del ritorno in mare, evidenziano come, assieme al problema dello spazio di pesca, debbano affrontare anche la mancanza di indennizzi.

Sandro Petrongolo

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