Ospedale, montato l’angiografo in 3D è l’unico in Italia

21 Maggio 2014

Al via i corsi per il personale che dovrà imparare a usarlo Rolleri: «Sarà utilissimo per trattare ictus e aneurismi»

TERAMO. Montato al Mazzini l’angiografo biplanare, il primo d’Abruzzo. La sala angiografica è nel secondo lotto dell’ospedale, vicino alla rianimazione cardiochirurgica. Il complesso macchinario entrerà in funzione a luglio.

«Le nuove tecnologie avviate al Mazzini, come la neuroradiologia e la chirurgia endovascolare, richiedono apparecchiature dotate di velocità, precisione e prestazioni ottimali; il nuovo sistema Infinix VF-i della Toshiba acquistato dalla Asl risponde pienamente a queste esigenze», esordisce Paolo Rolleri, direttore generale della Asl, «la nuova apparecchiatura adotta le più recenti innovazioni tecnologiche di riduzione della dose e di risparmio tempo».

Adesso inizierà un programma di formazione ed addestramento in loco per il personale medico e tecnico della Radiologia vascolare ed interventistica, della Chirurgia vascolare e del personale dell’unità di Fisica sanitaria e fra un paio di mesi entrerà in funzione l’angiografo che è in grado di fare anche tac in 3D.

«L’angiografo biplanare, che di questo tipo è unico in Italia», continua Rolleri, «per le sue caratteristiche estremamente innovative, sarà molto utile nel trattamento di tutta una serie di patologie che vanno dall'ictus in fase acuta e delle patologie malformative cerebrali, al trattamento dell'aneurisma dell'aorta addominale e della patologia degli arti inferiori e delle stenosi carotidee con procedure mini invasive. Il software dedicato alla gestione dello stroke, permette di incrementare i dettagli delle immagini permettendo una risoluzione di dettaglio ottimale; il software Bone fusion permette di sovraimporre con colori diversi sia i vasi che il substrato osseo rendendo semitrasparente uno dei due sistemi. Ciò è estremamente utile sia ai chirurghi che ai radiologi interventisti che possono programmare al meglio i loro interventi».

Il contratto d'acquisto, realizzato con modalità "chiavi in mano" - la Asl ha speso un milione 200mila euro - prevede la fornitura ed installazione di un angiografo con struttura meccanica biplanare “a doppio arco C” con le basi sul pavimento e sul soffitto «in grado di assicurare una completa copertura paziente senza movimentazione del lettino nonché una straordinaria accessibilità al paziente. L’angiografo realizza una angiografia rotazionale in 3D: in sostanza gli archi girano attorno al paziente “fotografandolo” in tutte le proiezioni che poi costituiscono l’immagine tridimensionale. Nella sala radiologica sono previste predisposizioni per apparecchiature di assistenza respiratoria tanto da realizzare una vera e propria nuova sala radiologica ed operatoria. (a.f.)

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