TERAMO / L'INCHIESTA

Sequestrati 26 milioni a Strada dei Parchi. Toto: rispettate regole e prescrizioni

"Attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo" a causa della manutenzione non eseguita su pilastri e infrastrutture dell'A24.

TERAMO. Un sequestro di conti correnti e beni immobili per un valore complessivo pari a circa 26milioni di euro è stato effettuato dalla guardia di finanza nei confronti di sei dirigenti che si sono avvicendati ai vertici di Strada dei Parchi spa, la concessionaria (Gruppo Toto) che gestice le autostrade abruzzesi A24 e A25, e di altre due società ad essa collegata. Il sequestro, come viene spiegato in una nota, è il risultato delle indagini sulle condizioni dei viadotti dell'autostrada di A24 avviate su tutte le infrastrutture dopo il crollo e la tragedia del ponte Morandi di Genova.

La replica della concessionaria. "Abbiamo la consapevolezza di aver sempre rispettato le prescrizioni, le regole, la tutela della sicurezza dei nostri utenti. Abbiamo la coscienza tranquilla in attesa della decisione del Tribunale del riesame di Teramo che, riunitosi oggi, non si è ancora pronunciato, e nella cui serenità e serietà di giudizio confidiamo pienamente”.

Ai vertici di Strada dei Parchi e delle altre due società sono contestate le ipotesi di reato di “Inadempimento di contratti di pubbliche forniture” e di “Attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo”. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Teramo _ pm Laura Colica e Silvia Scamurra _ e sono sfociate nel sequestro preventivo eseguito dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di disponibilità finanziarie, beni mobili, immobili, emesso dal giudice per le indagini preliminari. le indagini sono iniziate con i sopralluoghi e rilievi fotografici delegati al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Finanza di Teramo, effettuati alle pile del viadotto Casale San Nicola del Comune di Isola del Gran Sasso e nel corso dei quali sarebbe emerso lo stato di grave degrado (ossidazione dei ferri dovuta anche a cedimento strutturale dei copriferri).

Le condizioni di un pilone dei viadotti sull'A24

Le indagini, sono quindi state estese anche ad altri viadotti della stessa tratta autostradale (Cretara, S. Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara), sempre insistenti nei comuni di Isola del Gran Sasso e Colledara. E anche in questi casi sarebbero state rilevate criticità su alcune delle pile e degli impalcati: “ammaloramento” evidente dello strato di calcestruzzo posto a protezione dei ferri d’armatura; danneggiamento delle canaline di raccolta e dei discendenti che convogliano le acque di dilavamento provenienti dalla sede autostradale; grave stato di ossidazione dei ferri delle armature esposti agli agenti atmosferici a causa della mancanza dello strato copriferro.

Sono quindi seguite numerose acquisizioni negli uffici del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di Roma, nella sede d Strada dei Parchi e al Tar Lazio e al Consiglio di Stato. Sono stati ascoltati dirigenti e funzionari del Ministero ed i responsabili della società e sono state affidate le perizie tecniche eseguite al professore Berardino Chiaia del Politecnico di Torino. Tutti elementi che hanno fatto sì che la Procura riscontrasse una grave situazione a partire da settembre 2018 ad oggi delle opere d’arte dei 7 viadotti teramani.

Una situazione, sempre secondo i pm, evidentemente causata dalla totale inadempienza - dal 2009 ad oggi - da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria sulle opere d’arte discendenti dall’atto concessorio. Le uniche opere di manutenzione ordinaria svolte dalla concessionaria Strada dei Parchi spa avrebbero riguardato negli anni la pavimentazione, il verde, le segnaletiche e non le parti strutturali dei viadotti (cassoni, pile e appoggi e ritegni antisismici). Gli interventi di manutenzione ordinaria sulle opere d’arte sono stati effettuati a partire dal 2018 e, sempre secondo l'ipotesi daccua, neppure a spese della concessionaria "perché sono stati utilizzati contributi statali, erogati in base ai provvedimenti successivi i fatti di Genova".

Grave poi è ritenuta anche "l’inottemperanza agli obblighi di manutenzione straordinaria che gravavano sulla concessionaria dal 2009 relativamente al Viadotto Temperino, da eseguirsi entro il 2013 ma anch’essi omessi fino al 2018/2019, quando sono stati eseguiti con contributi dello Stato". Da qui la contestazione alla concessionaria delle gravi inadempienze agli obblighi derivanti dall’incarico pubblico di gestione dell’autostrada A24 nel tratto teramano e la contestazione dell’attentato colposo ai pubblici trasporti, poiché "le prolungate omissioni dal 2009 al 2018 (e in parte ancora fino all’attualità) non hanno assicurato la funzionalità e l’esercizio in sicurezza della tratta autostradale e hanno messo in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti". Per i reati di “Inadempimento di contratti di pubbliche forniture” (art. 355 co. 1 e 2 n. 1 c.p) la Procura di Teramo ha chiesto ed ottenuto dal giudice il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del profitto del reato per circa 5 milioni, pari ai rilevanti risparmi di spesa conseguiti con conseguimento anche di contributi statali.

Le fiamme gialle teramane hanno esaminato anche il contenzioso amministrativo di Strada dei Parchi spa sulle convenzioni di affidamenti dei lavori nelle società dello stesso gruppo. Hanno ascoltato anche in questo caso dirigenti e funzionari ministeriali e i responsabili della società. Risultato: ai vertici della concessionaria vengono contestate anche plurime condotte di abuso d’ufficio poiché, in qualità di “incaricato di pubblico servizio” pur avendo da Concessione e da legge la facoltà di affidare i lavori connessi all’autostrada ad imprese collegate nella misura massima del 60% del valore della concessione, avrebbero superato questa percentuale già dal 2015. "E - si legge nella nota - nonostante le varie diffide del Ministero, avrebbe continuato ad affidare i lavori infragruppo alla Toto spa Costruzioni Generali violando così costantemente i dettami del codice degli appalti". Di qui il sequestro diretto e per equivalente nei confronti di tre degli indagati e il sequestro diretto nei confronti delle società collegate alla Concessionaria, per circa 21 milioni di euro.

Da tener presente che la notizia sul maxisequestro è stata diffusa dopo che oggi nel Tribunale di Teramo si è svolta l’udienza camerale per l’esame delle istanze di riesame presentate dai soggetti nei cui confronti è stato operato il sequestro.

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