Società partecipate al palo Parte una rivoluzione 

Nel monitoraggio del Comune emerse criticità nella gestione di Team e Cope Qualche irregolarità al Ruzzo. Il sindaco: farmacia comunale in controtendenza

TERAMO. Sulle società partecipate del Comune va intrapreso un percorso di riorganizzazione, soprattutto di quelle «che in questi anni hanno visto una gestione al servizio della politica, con risultati fortemente negativi». A dichiararlo, sulla scorta del monitoraggio relativo ai primi sei mesi del 2019 da parte del Comune, è il sindaco Gianguido D’Alberto, che fa il punto sulle diverse società.
TEAM. L’organo di revisione dell’ente rileva come «dal confronti dei dati economici al 30 giugno 2018 con i dati al 30 giugno 2019 si evidenzia una contrazione dei ricavi con un risultato operativo in contrazione». Da qui la necessità di monitorarne con attenzione la situazione economico-finanziaria e di contenere dei costi. «I dati evidenziano come sia una società dalla grandi potenzialità ma che per una gestione prettamente politica è stata lasciata spegnere», commenta il sindaco, «il nostro obiettivo è rilanciarla e per questo abbiamo già avviato una riduzione dei costi fissi che per la prima volta dopo nove anni ha portato alla riduzione del 10% della tariffa». Adesso, però, il prossimo passo dovrà necessariamente essere quello di regolarizzare sia i rapporti con la partecipata che l’affidamento dei servizi. Un aspetto sul quale si inserisce anche l’istituzione dell’Agir (l’autorità per la gestione integrata dei rifiuti urbani). «Va capito se c’è la possibilità di una gara, che dovrà essere a doppio oggetto», ribadisce il sindaco, «l’affidamento è scaduto, la gara del 2015 è andata deserta e noi abbiamo necessità di sanare tutti gli aspetti».
MOTE. Legato al discorso della Team c’è quello del Mote, che si occupa dei servizi pubblici locali di igiene urbana nei comuni della montagna. «Il futuro della Team dipende anche dal rapporto con il Mote», spiega D’Alberto, «rispetto al quale abbiamo deliberato l’uscita in quanto in base alle normative non possiamo stare contemporaneamente nelle due società. A oggi l’unica forma di affidamento del servizio rifiuti che potremmo fare da un giorno all’altro è quella in house al Mote, che però al momento non ha i requisiti per poter svolgere il servizio per un comune di queste dimensioni».
COPE. Il Consorzio Punto Europa è una delle partecipate rispetto alle quali l’organo di controllo del Comune ha raccomandato un costante monitoraggio dell’andamento economico-finanziario. «Qui abbiamo avviato, anche con la Provincia, un percorso volto alla trasformazione in una società in house», sottolinea D’Alberto, «anche perché non risponde più ai requisiti fissati dalla legge Madia. L’obiettivo è di preservarne lo spirito originario di strumento volto alla progettazione europea e a intercettare i fondi, e rendere migliore il servizio».
FARMACIA COMUNALE. Dai dati dei primi sei mesi del 2019, rispetto a quelli del 2018, si registra un andamento pressoché costante della gestione. «È un fiore all’occhiello del nostro Comune», sottolinea il sindaco, «La precedente amministrazione aveva deciso di uscire dalla farmacia e privatizzarla. Noi abbiamo optato per il percorso opposto e i risultati ci danno ragione. Stanno crescendo anche gli utili e rappresenta un presidio importante anche per Colleatterrato».
RUZZO. Sul Ruzzo il monitoraggio ha evidenziato come, «sebbene per un importo poco significativo», non risulterebbe rispettata l’entità massima dei compensi agli amministratori di società a controllo pubblico e come non sia in regola con la redazione dei programmi di rischio aziendale e con la predisposizione annuale della relazione sul governo societario. «Qui la nostra posizione è chiara», conclude D’Alberto, «abbiamo già detto tanto, non c’è altro da aggiungere».
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