Sparò a figlio e nipote credendoli dei ladri Condannato a sei mesi 

Accusato di lesioni un 75enne che all’epoca si sentì male per lo shock Il caso accadde a Montorio, i congiunti feriti finirono in ospedale

TERAMO. Quella notte di cinque anni fa, quando capì che quei pallini esplosi pensando di spaventare dei ladri in realtà avevano colpito figlio e nipote 13enne, si sentì così male da finire in ospedale per lo shock.
Per quegli spari Osvaldo Sansonetti, pensionato 75enne di Montorio, è stato condannato a sei mesi per lesioni. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice monocratico Fabio Conciatori a conclusione di una lunga istruttoria dibattimentale nel corso della quale lo stesso tribunale ha disposto una perizia medica per accertare la pericolosità di quel colpo sparato per errore. Il giudice, nel dispositivo, ha stabilito la non menzione della condanna. L’episodio avvenne in contrada Santa Lucia, alla periferia di Montorio, dove il pensionato abita con tutta la famiglia. Quella notte figlio e nipote erano usciti dalla grande casa per dare uno sguardo al pollaio perché insospettiti da alcuni rumori. I due erano vicini alla rimessa degli attrezzi quando vennero colpiti da una raffica di pallini: a sparare con il fucile da caccia l’anziano padre e nonno convinto che sotto casa ci fossero dei ladri visto che nei mesi precedenti più volte la zona era stata presa di mira da una banda di malviventi.L’anziano (nel processo difeso dall’avvocato Giuseppe Olivieri) quando aveva sentito i rumori provenire dall’esterno aveva imbracciato il suo fucile da caccia regolarmente denunciato e dalla finestra aveva sparato. Nel buio non aveva riconosciuto nè il figlio nè il nipote e solo quando aveva sentito le urla si era accorto di quello che era successo. Il nipote di 13 anni venne colpito ad una coscia dalla rosa dei pallini del fucile da caccia del nonno, mentre il figlio venne è centrato alla schiena e ad una coscia: i proiettili nel sfiorarono l’aorta l’arteria femorale.
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