Venturoni propone: va cancellata la riserva naturale del Borsacchio

L'iniziativa dell'ex assessore: l'inserimento nel perimetro dell'area protetta del quartiere Annunziata a Giulianova e dei campeggi al confine nord di Roseto rappresenti un danno enorme anche per la collettività

ROSETO. In Regione c'è una proposta di legge per cancellare la riserva naturale del Borsacchio. A firmarla è stato il capogruppo del Pdl Lanfranco Venturoni, secondo cui l'area protetta a cavallo tra Giulianova e Roseto non ha alcuna ragione di esistere. L'iniziativa dell'ex assessore è l'ultima mossa nel lungo conflitto tra centrodestra e centrosinistra sul destino della riserva costiera che comprende l'ultimo tratto del torrente Borsacchio. Il capogruppo regionale del Pdl ritiene che l'inserimento nel perimetro dell'area protetta del quartiere Annunziata a Giulianova e dei campeggi al confine nord di Roseto rappresenti un danno enorme anche per la collettività. Il tentativo in consiglio regionale di rivedere i confini del parco, escludendo l'Annunziata e i camping, secondo Venturoni è imbrigliato dall'ostruzionismo di Rifondazione comunista e del centrosinistra.

«Abbiamo proposto una mediazione, non va bene e allora basta», osserva l'assessore, «se i Comuni di Giulianova e Roseto vogliono proteggere quella zona possono farlo con i normali stumenti del piano regolatore». Contro la soluzione prospettata da Venturoni si schiera Cesare D'Alessandro, consigliere regionale dell'Italia dei valori. «A nulla è valso il parere autorevole del dipartimento di scienze ambientali dell'università dell'Aquila», sottolinea, «sull'enorme pregio delle biodiversità presenti nell'area protetta, sfuggite quasi per miracolo alla cementificazione che le nostre coste hanno subìto negli ultimi decenni». Per questo D'Alessandro anuuncia battaglia. «Ci opporremo con ogni mezzo regolamentare e legale», fa sapere, «a questo ennesimo tentativo di scempio ambientale».

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