BANCHE

6 comuni abruzzesi su 10 sono rimasti senza filiali

L'allarme della FISAC CGIL dopo i dati di Bankitalia: "Desertificazione preoccupante"

ABRUZZO - Scenario "impietoso e in costante peggioramento", secondo la Fisac Cgil Abruzzo e Molise, quello che emerge dai dati annuali pubblicati da Bankitalia sulla presenza degli sportelli bancari nei vari territori.

"Il dato che più di tutti dimostra l'abbandono dei nostri territori", scrive in una nota il segretario regionale Luca Copersini- "è quello relativo al numero di Comuni serviti da almeno uno sportello bancario. In Abruzzo in circa 6 comuni su 10 non si trova più una filiale di banca, con punta in Provincia dell'Aquila dove le banche sono assenti in quasi 3 comuni su 4. Drammatici i numeri del Molise: non esistono banche in oltre 8 comuni su 10, arrivando al dato di Isernia che vede gli abitanti di quasi il 90% dei comuni costretti a spostarsi se devono effettuare operazioni bancarie in presenza. Il dato peggiora soprattutto dove era già allarmante: cioè nelle aree interne, in modo particolare nelle provincie di Chieti, L'Aquila e Campobasso. Guardando invece il calo di dipendenti, si rileva una percentuale tripla rispetto al dato nazionale (22,1% contro 7,7%)".

"Sono due" -secondo il sindacato- "le motivazioni di questo dato. La prima è il definitivo smantellamento di quello che resta delle vecchie Direzioni Generali delle storiche banche che avevano sede in Abruzzo. La seconda, e più rilevante, è legata al fatto che nel resto d'Italia si chiudono prevalentemente le piccole filiali, quasi sempre poste in centri meno popolosi. In Abruzzo gran parte delle filiali di piccole dimensioni sono state chiuse negli anni scorsi, quindi adesso le chiusure interessano filiali più importanti e con organico più numeroso. E questo rende il dato ancor più preoccupante, soprattutto considerando che l'andamento delle chiusure non accenna a diminuire: nei primi 3 mesi del 2023 (quindi successivamente ai dati che riportiamo) sono state chiuse già 12 filiali in Abruzzo. L'abbandono dei territori da parte delle banche contribuisce in modo pesante all'impoverimento delle zone interessate. Oltre ad escludere dai servizi un’importante quota della popolazione, comporta anche difficoltà di accesso al credito per famiglie e piccole imprese. Un vuoto nel quale riesce facilmente ad inserirsi l'usura. Si tratta di un problema con forti implicazioni sociali, del quale purtroppo la politica sembra disinteressarsi totalmente", conclude la FISAC.