Abruzzo a secco, a Genova i cinque milioni

In regione nemmeno un biglietto vincente, Ascoli in festa con il terzo premio

ROMA. È stato venduto a Genova il biglietto da cinque milioni di euro della Lotteria Italia. Il secondo premio, due milioni di euro, è andato a Ceglie Messapica nel Brindisino. Se l'Abruzzo è rimasto è secco, il terzo premio da un milione e mezzo di euro è piovuto sulle Marche e ad Ascoli Piceno si è aperta già la caccia al fortunato vincitore. Gli altri quattro superpremi sono andati a Gallicano nel Lazio (1,2 milioni), un milione a Roma, 750 mila a Napoli, 500 mila a Frascati.

Serie e numero del biglietto vincente venduto ad Ascoli sono E 744303. Quando il conduttore della trasmissione "I migliori anni" Carlo Conti ha dato l'annuncio su Raiuno, nella città marchigiana è cominciata la festa per il terzo premio da un milione e mezzo di euro.

E cosa farebbero gli italiani con i soldi vinti alla Lotteria? Quasi la metà comprerebbe una casa con la vincita da 5 milioni di euro alla Lotteria Italia. Se il 46 per cento degli interpellati dalla società Agicos comprerebbe un'abitazione soprattutto dopo un anno, il 2010, dove la crisi si è fatta sentire, l'idea di fare un viaggio attorno al mondo conquista il 23 per cento delle preferenze. Gli italiani però si darebbero anche al consumismo sfrenato (17 per cento) con l'acquisto di abiti, gioielli, tecnologie e di quanto più caro esiste al mondo.

Ma se gli italiani sognano una vita nel lusso, per avverare il sogno comprano sempre meno i biglietti della lotteria e puntano di più sui Gratta e vinci: la lotteria Italia passa da regina a Cenerentola tanto che i premi, dai 91 del 2010, sono diventati solo 67.

L'edizione 2010 della Lotteria Italia si è chiusa con quasi 9,6 milioni di biglietti venduti. Con questi numeri, la Lotteria Italia conferma la tendenza al ribasso registrata dai tagliandi tradizionali negli ultimi anni facendo registrare un calo di popolarità del 17,8 per cento. Uno schiaffo all'unica rappresentante rimasta della categoria, soprattutto visto lo stato di salute del comparto giochi: 61 miliardi di raccolta nel 2010 e 1.200 euro di spesa pro capite annuale (per ogni italiano maggiorenne).

Insomma, la lotteria della befana non regge il confronto con i nuovi cavalli di battaglia degli italiani: bastano 55 ore passate a vendere Gratta e Vinci - sottolinea l'agenzia specializzata Agipronews - per eguagliare gli incassi della Lotteria della scorsa edizione.

Nell'anno nero del calo delle vendite, registrato anche in Abruzzo con un meno 18,5 rispetto allo scorso anno (una diminuzione più forte della media italiana), la nostra regione è rimasta a secco: l'anno scorso, invece, erano stati tre i premi da 20 mila euro, a Tortoreto, Pescara e L'Aquila.

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