CORONAVIRUS / GLI EFFETTI

Abruzzo, anche le nozze slittano al prossimo anno

Difficile pensare a un matrimonio tradizionale con pranzo e tanti ospiti nel 2020. E per sposarsi nel 2021 si farà la fila

Il lockdown imposto dal governo per arginare il contagio da Covid-19 ha vietato feste e cerimonie di ogni tipo e così tra i settori più duramente colpiti dalla crisi da coronavirus c'è anche quello dei matrimoni, proprio nel periodo dell'anno, i mesi di primavera-estate che vanno da aprile a luglio, in cui, per tradizione, vengono maggiormente celebrate e festeggiate le nozze. Un indotto fermo, piccole attività che stanno chiudendo, sposi che rischiano di perdere i soldi già anticipati.

«Un intero settore in ginocchio», afferma la wedding planner pescarese Simonetta Quieti, che aggiunge: «In molti stanno rinviando al 2021, sarà l'anno dei matrimoni infrasettimanali e invernali». A prevalere è l'incertezza, non solo tra gli operatori, ma anche e soprattutto per i futuri sposi: non si sa quando i banchetti saranno nuovamente permessi e individuare una data futura non è semplice. «E' tutto l'indotto ad essere in fortissima crisi: wedding planner, fotografi, operatori video, fioristi, musicisti, ristoranti e strutture che lavorano solo sui matrimoni, negozi di bomboniere, tipografie, negozi di abiti da sposa. E' tutto fermo», sottolinea Quieti, «la cosa che succederà è che verranno spostati tutti al 2021, anno in cui ci saranno tantissimi matrimoni. Chi si doveva sposare nel 2020, lo farà l'anno prossimo, in un giorno infrasettimanale o in un periodo dell'anno in cui generalmente non ci si sposa, perché ovviamente la maggior parte delle date era già impegnata». «La difficoltà per gli sposi e per i wedding planner», aggiunge l'esperta, «al momento è quella di riuscire a trovare una nuova data in cui tutti i fornitori sono disponibili. Il nostro lavoro, attualmente, è proprio quello di cercare di raccordare le figure coinvolte. La situazione, però, è difficile. Ci sono fotografi che hanno chiuso la partita Iva e non sanno se la riapriranno, fioriste che si vedono costrette a chiudere. Io cerco di rassicurare gli sposi, ma c'è il rischio concreto che in alcuni casi si perdano i soldi già anticipati». «Qualcuno che doveva sposarsi tra maggio e giugno sta provando a spostare a settembre o ad ottobre, ma io sono convinta che di fare matrimoni tradizionali per ora non se ne parli, perché un banchetto, così come lo conosciamo, con centinaia di persone, è di fatto un assembramento. Non manca chi decide di sposarsi comunque, ma in forma privata. E' un settore completamente in ginocchio», osserva Quieti, «lavoriamo senza alcuna certezza».

Conferma la situazione di incertezza un altro operatore del settore, Agostino Latini, titolare del negozio di bomboniere e articoli da regalo La Maison di Pescara: «Per questo periodo ci erano state prenotate bomboniere da decine di clienti tra matrimoni, comunioni e lauree, in Abruzzo e fuori regione. Ovviamente», sottolinea, «abbiamo dovuto sospendere l'attività. Il nostro è un lavoro artigiano, realizziamo prodotti personalizzati e fatti a mano e nel 2021 sarà difficile riuscire a gestire le richieste di due anni, ma terremo duro, siamo fiduciosi che le cose andranno per il meglio».