Abruzzo, bombe, banda e campane: ai fuochi non si rinuncia

Solo la Marsica, toccata dalla vicenda di Tagliacozzo, cancella gli spari. Altrove, da Pescara a Lanciano a Francavilla, sarà un’estate di “stelle filanti”

PESCARA. «Bbòmme, bbande e campàne, écche Làngiane!». In questo detto sono racchiuse le feste del 14, 15 e 16 settembre a Lanciano, le celebrazioni in onore della Madonna del Ponte, patrona della città. Giorni in cui le “bombe”, i fuochi pirotecnici, colorano il cielo di nuove stelle, la banda tiene concerti nelle strade e le campane suonano a festa. E, nonostante le tragedie, i lutti che hanno colpito l’Abruzzo, due famiglie legate ai fuochi pirotecnici, ad essi non si rinuncia (farà eccezione la Marsica, come vedremo). «La ditta Paolelli di Tagliacozzo ha “sparato” alle Feste di Settembre 2012. Serata indimenticabile. In questo momento siamo vicini alla famiglia» dice Stefano Angelucci Marino presidente del comitato “Feste di Settembre 2014”. «Una tragedia che colpisce la città che è legata ai fuochi.

Ci sono famiglie di “sparatori”, e fabbriche piriche nella zona. E durante le feste i fuochi sono un ingrediente a cui non si rinuncia». Per anni a colorare le notti settembrine sono state due famiglie che da generazioni producono e incendiano i fuochi: “Vaini fireworks” e “Lanci Fireworks” di Guastameroli. Piccola frazione di un comune, Frisa, che conta 1900 abitanti e due fabbriche di fuochi. «Sono sulla vallata del Moro» dice il sindaco di Frisa, Rocco Di Battista «sono aziende storiche, risorsa economica per il territorio. Certo il timore che possano esserci incidenti c’è sempre, ma sono aziende che rispettano le norme di sicurezza». «I controlli si sono intensificati» spiega Mariano Lanci della Lanci fireworks. «A fondare la fabbrica è stato il mio bisnonno e ora la gestiscono mio padre Renato, e mio zio Marco e ci lavoriamo noi figli. Questo perché è un lavoro talmente difficile, particolare e rischioso che credo che se non ci si nasce è difficile che lo si intraprenda. Negli ultimi anni la crisi ha portato ad un calo del mercato. I comitati delle feste cittadine hanno meno soldi e anche più paura visto che chiedono anche i tipi di fuochi che incendiamo».

Confermati i fuochi a mare a Francavilla il 18 agosto per il patrono San Franco. «Non mi sembra giusto sospenderli» osserva il sindaco Antonio Luciani, «anche se l’amministrazione è orientata ad accompagnare l’evento ad una iniziativa di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime. Lo scorso anno siamo stati toccati profondamente dall’analoga esplosione a Città Sant’Angelo, in cui hanno perso la vita quattro componenti della famiglia Di Giacomo, con i quali avevamo un diretto rapporto di collaborazione». La ditta Di Giacomo, infatti, avrebbe dovuto predisporre i fuochi di San Franco, così come aveva fatto negli anni precedenti. Per questo, l’anno scorso Francavilla ha deciso di dedicarli alla memoria di Alessio, Mauro, Federico e Roberto Di Giacomo. Lo stesso fece Pescara per Sant’Andrea, che anche quest’anno, avrà i suoi fuochi a fine luglio preparati da un’altra ditta di Città Sant’Angelo, la Fire Flash.

«In ogni caso», aggiunge il sindaco di Francavilla Luciani, «l’idea di annullare gli spettacoli pirotecnici mi sembra demagogica: significherebbe far fallire un intero settore. Se valesse questo principio, bisognerebbe fermare anche tutti i cantieri a causa delle morti bianche». Ma nella Marsica la tragedia dell'azienda di pirotecnica Paolelli, a San Donato di Tagliacozzo, è troppo fresce e l’estate sarà senza botti. La spaventosa esplosione che mercoledì scorso ha portato alla morte di tre giovani dipendenti e al ferimento di altri quattro, ha scosso la popolazione. Molti comitati feste, soprattutto nei comuni limitrofi al luogo dell'incidente, hanno deciso di annullare gli spettacoli pirotecnici. Ieri non ci sono stati fuochi d'artificio per le feste di San Nicola di Bari e Sant'Antonio abate a Cappelle dei Marsi, «per una questione di rispetto e di responsabilità», sottolinea il parroco, don Ennio Grossi, «ma in realtà il problema non ce lo siamo proprio posto. La famiglia Paolelli avrebbe dovuto organizzare il momento dedicato ai fuochi. I fedeli e la popolazione non hanno neanche chiesto spiegazioni per l'annullamento». A Sante Marie la festa dei santi Quirico e Giuditta, che si svolgerà nel prossimo fine settimana, sarà con ogni probabilità senza i fuochi di chiusura. «Ci siamo riuniti non appena saputo della tragedia», ha spiegato Roberto Lattanzi, componente del comitato festa, «non ci eravamo affidati alla ditta Paolelli ma a un'altra azienda del territorio. Però, vista la vicinanza con Tagliacozzo, abbiamo pensato di sospendere lo spettacolo pirotecnico della sera. Lasceremo soltanto i colpi scuri la mattina che simboleggiano l'inizio della festa». Ma anche per il resto dell'estate la linea che sarà seguita sembra essere la stessa. A Castellafiume si tiene la festa patronale dedicata a San Nicola di Bari. Il 16 e il 17 agosto la tradizione prevede nel corso della due giorni un finale con il cielo che si colora con i fuochi d'artificio. Quest'anno, però, questa parte della festa potrebbe non esserci. Proprio la ditta Paolelli avrebbe dovuto illuminare il paese in una delle sere più affollate dell'anno. «Lunedì sera abbiamo una riunione», ha chiarito Marino Vischetti, componente della proloco, «ma la nostra intenzione è di annullare lo spettacolo pirotecnico e devolvere i fondi che sarebbero stati spesi alla famiglia Paolelli». Alla luce della tragedia c'è anche un appello del Comitato Piani palentini che ha sentito il «dovere morale di invitare le amministrazioni comunali e i comitati per i festeggiamenti degli eventi estivi a devolvere alle famiglie delle vittime dell'esplosione il budget previsto per la spesa dei fuochi pirotecnici».

a cura di Teresa Di Rocco, Giuseppina Gherardi e Pietro Guida

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