Abruzzo, Giovanna Baraldi lascia l'incarico di subcommissario alla sanità

È stata nominata manager della Asl di Santa Croce a Cuneo dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, così la bolognese (55 anni) ha deciso di lasciare l'incarico in Abruzzo

PESCARA. L'Abruzzo perde il subcommissario alla Sanità Giovanna Baraldi, nominata dal governo nel 2010 per affiancare il commissario, Gianni Chiodi, nell'azione do ripianamento del debito. La Baraldi è stata nominata direttore generale della Asl Santa Croce a Cuneo. Il commissario Chiodi che è anche presidente della Giunta regionale, incontrerà il ministro della Salute Renato Balduzzi la prossima settimana  per concordare la nomina del sostituto.

"Per noi è una perdita professionale e umana di rilievo", ha spiegato Chiodi, "sapevo che avremmo perso la Baraldi perché nella prospettiva della fine del commissariamento e della fase di ripianamento del debito si è guardata intorno inviando domande. È stata chiamata subito dalla Regione Piemonte e questo a riprova della grande stima che si nutre nei suoi confronti a livello nazionale".

"La ormai ex subcommissaria Baraldi lascia una sanità pubblica abruzzese impoverita, irrigidita e con atti controversi tanto da essere oggetto di ricorsi e sentenze. Ci chiediamo con chi lei e Chiodi abbiano discusso il Piano sanitario depositato che dicono di aver depositato a Roma", ha commentato il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. “Dal 2010 gli abruzzesi aspettano il nuovo Piano sanitario", sottolinea Paolucci, "ma a questa richiesta Chiodi e Baraldi hanno risposto negando ogni diritto di trasparenza e partecipazione nonostante stiamo parlando della pianificazione fondamentale per la qualità della vita dell’intera regione. A questo punto Chiodi colga l’occasione per un radicale cambio di passo, presentandosi in Consiglio regionale con le vere cifre della sanità e con il Piano sanitario, coinvolga i consiglieri, i sindaci, gli operatori sanitari nella definizione della rete di emergenza-urgenza, nella presenza dei servizi essenziali nei territori, nella programmazione della residenzialità, nel fronteggiare la mobilità passiva. Si chiuda rapidamente questa fase e si rispetti il diritto degli abruzzesi alla partecipazione ed alla trasparenza".
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