Abruzzo, il governo impugna la finanziaria regionale 2012

La decisione, su proposta del Ministro per gli affari regionali, Piero Gnudi, è motivata dal fatto che varie disposizioni eccedono dalle competenze legislative conferite alla Regione e violano principi costituzionali

PESCARA. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare, dinanzi alla Corte Costituzionale, la legge finanziaria 2012 della regione Abruzzo. La decisione è motivata dal fatto che varie disposizioni eccedono dalle competenze legislative conferite alla Regione e violano principi costituzionali.

È stata invece deliberata la non impugnativa della legge numero 4 del 2012 "Modifiche alla legge regionale 3 agosto 2011, numero 25 e disposizioni in materia di consorzi di bonifica", della legge numero 5 del 2012 "Integrazione della legge regionale 10 gennaio 2011, numero 2" e della legge numero 6 del 2012 "Interventi per il sostegno della qualità e della tracciabilità delle produzioni agricole della Regione Abruzzo".

"Faremo ricorso alla Corte Costituzionale: al tavolo di monitoraggio Sanità dimostreremo che le due norme impugnate non servono a ripianare il deficit. Non potranno impedirci di utilizzare risorse ferme ma disponibili da destinare a servizi essenziali, come i trasporti e la sanità stessa". E' il commento dell'assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Carlo Masci, alla impugnazione da parte del governo di norme della Finanziaria regionale approvate nella seduta del Consiglio del 30 dicembre scorso.

"Praticamente Chiodi non ne azzecca una". Così l'Idv Abruzzo, dopo il pronunciamento del Consiglio dei Ministri sulla legge finanziaria regionale 2012. "Non si tratta", insiste Cesare D'Alessandro, consigliere regionale, "di un incidente di percorso: era già successo lo scorso anno per la finanziaria 2010 e la questione si è ripetuta innumerevoli volte per leggi ordinarie. Se contiamo le leggi impugnate, cioè fatte male, sono di numero superiore a quelle approvate senza rilievi".
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